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Le attuali conoscenze riguardo la pedogenesi e l'evoluzione della copertura pedologica in
ambiente alpino sono ancora lontane dall'essere esaustive. Pochi sono i lavori, a livello
nazionale ma anche a livello mondiale, che studiano da un punto di vista puramente
pedologico/evolutivo la situazione dei suoli di aree di alta montagna, in particolare questo è
vero per suoli che si sviluppano da substrati calcarei.
In questa sede vengono presentati i risultati relativi allo studio dei caratteri pedo-ambientali di
56 profili di suolo, ubicati in due valli delle Dolomiti (Valli di Passa e di San Pellegrino,
Trento), tra i 1300 e i 2300 m di altitudine. I suoli si sono sviluppati su differenti substrati
(monzoniti, arenarie e porfidi danno luogo a suoli con caratteri sub-acidi, calcari, dolomie e
marne generano suoli sub-alcalini), in un clima di tipo continentale-umido, con un regime di
temperatura del suolo cryico/mesico ed con un regime di umidità udico/perudico, sotto
associazioni vegetali di bosco misto, di conifere e di prateria (prati e pascoli) tipiche della
fascia rispettivamente subalpina ed alpina. Anche dal punto di vista morfologico l'ambiente si
presenta molto articolato: i siti esaminati si differenziano per esposizione, pendenza e
fisiografìa, passando da situazioni sub-pianeggianti a situazioni con versanti acclivi.
Ogni profilo è stato aperto a mano, e di ogni orizzonte è stato prelevato un campione su cui
sono state eseguite le analisi pedologiche di routine, che hanno permesso di classificare i suoli
come Histosuoli, Entisuoli, Inceptisuoli, Mollisuoli e Spodosuoli. Sono state svolte anche le
analisi geochimiche degli elementi principali e in traccia di 18 profili rappresentativi e di 13
campioni di roccia. Infine su 30 campioni di suolo sono state fatte le analisi mineralogiche
XRF sulla frazione inferiore ai 2mm. A tutti i profili è stato applicato l'indice di sviluppo del
suolo (PDI), proposto da Harden (1982), al fine di stimare quantitativamente il grado di
evoluzione di ogni suolo. Ai dati di laboratorio e ai risultati dell'indice sono stati applicati
metodi statistici di analisi multivariata (Regressione semplice e multipla, Analisi della
Varianza, Analisi delle Componenti Principali e Cluster Analysis) utili all'interpretazione
delle diverse situazioni.
Lo studio ha messo in evidenza il diverso grado di importanza che i fattori della pedogenesi
assumono in ambiente alpino: le analisi mostrano lo stretto legame dei suoli con il substrato di
origine e quindi il prevalere del fattore roccia sugli altri, dato il limitato tempo di formazione
della copertura pedologica e il clima rigido che rallenta i processi di pedogenesi. Vegetazione
e morfologia influenzano secondariamente l'evoluzione dei suoli, anche se i fenomeni di
erosione e di accumulo spesso causano bruschi cambiamenti nella storia del suolo.
Infine, è stato possibile mettere in evidenza un modello di sviluppo in chiave evolutiva, in cui
i suoli si distinguono fino a livello di sottogruppo (in riferimento alla classificazione
americana). I risultati permettono di riconoscere due diversi trend evolutivi riferibili ai due
ambienti di formazione dei suoli e cioè quello acido (Entisuoli-Mollisuoli-Inceptisuoli-
Spodosuoli) e quello sub-alcalino (Entisuoli-Mollisuoli-Inceptisuoli). Interessante, e anche
insolita, è la presenza dei Mollisuoli su substrati acidi, giustificata dalla presenza di spessi e
scuri epipedon ricchi in sostanza organica che li fanno rientrare nella categoria anche se con
uno scarso grado si evoluzione, e la loro posizione nel trend sub-alcalino, che risulta
comunque avere un grado di sviluppo complessivo nettamente inferiore rispetto al trend acido
a causa del tipo di roccia più difficilmente alterabile nelle condizioni ambientali che
caratterizzano l'area studiata.
Knowledge about pedogenesis and the development of soils in alpine environment is
insufficient and incomplete. Unfortunately, literature about alpine soils in Italy and in the
world panorama is scarce, and this is especially true for soils developed on calcareous parent
material. Few researchers have studied soils from a pedogenetic point of view.
In this thesis, results from the study of pedo-environmental characteristics of 56 soil profiles
in two Dolomites valleys (NE Italy) are presented. Soils are developed based on different
parent materials. Monzonite, sandstone, and porphyry give to the soils acidic features and on
the other hand, limestone, dolostone and marl produce sub-alkaline soils. From a
morphological point of view, the environment is complex. The profiles are different for
exposure, slope, and physiography, where steep slopes alternate to gently descending sides.
The climate of the area is continental-humid and the climatic conditions are similar in the
entire area of study: cryic/mesic soils temperature regime and udic/perudic moisture
temperature regime. Vegetation is characterized by coniferous and mixed forests in the
subalpine belt and meadows and pastures typical of alpine belt.
Each profile was dug by hand, and each horizon was sampled and analyzed for pedological
analysis. Data permitted to classify soils as Histosols, Entisols, Inceptisols, Mollisols and
Spodosols. Geochemical analyses were run on 18 selected profiles and 13 rock samples:
analyses determined major and trace elements composition of soils and rocks. Finally XRF
analysis was run on 30 soil samples (fraction <2mm) to identify the mineralogtcal
composition of soils. Profile Development Index (PDl) by Harden (1982) was applied to all
studied profiles. Methods of multivariate statistical analysis (Regression Analysis, Analysis of
Variance, Principal Component Analysis and Cluster Analysis) were applied to the entire set
of data with the purpose to understand and interpret different situations found in the study
area.
This work evidences the differences in the importance of soil forming factors in alpine
environment. Results demonstrate the close relationship between soil and bedrock, and the
prevalence of parent material as main soil forming factor, considering the limited time for the
formation of soil in a rigid climate, that slows down pedogenesis processes. Vegetation and
morphology influence soil development, even if erosion frequently causes abrupt changes in
soil formation.
Finally, it is possible to create a general development trend in which soils are distinguished
into a Subgroup level of the Soil Taxonomy classification. Results can identify two different
trends depending on the nature of the parent material: an acidic trend (Entisols-Mollisols-
Inceptisols-Spodosols) and a sub-alkaline trend (Entisols-Mollisols-lnceptisols). An
interesting result is the presence of Mollisols on acid bedrocks and their position in the subalkaline
trend. The first result is justified by thick, dark epipedons enriched in organic matter
that automatically place soil profiles in Mollisols order, but with a scarce degree of evolution.
The sub-alkaline trend proves to be less developed than the acidic trend due to the scarce
degree of weathering of calcareous rocks in alpine environment. |
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