Abstract:
Il lavoro affronta gli onori funebri decretati ai membri che appartenevano alla domus imperiale e approfondisce le laudationes funebres pronunciate da Ottaviano Augusto in onore di tre diverse personalità quali una donna, nonna Giulia nel 51 a.C., un giovane, il nipote Marco Claudio Marcello nel 23 a.C., e un uomo maturo, Marco Vipsanio Agrippa nel 12 a.C.
Prima di analizzare queste tre orazioni, si è sviluppato l'analisi delle fasi del funerale gentilizio romano, dalla morte a quello ultimo della sepoltura del corpo e alle successive purificazioni della casa e della famiglia.
Quindi ci si è soffermati a descrivere il momento più significativo del rituale funerario quando cioè, al termine di una solenne processione, davanti ai rostra, la tribuna degli oratori, alla presenza del corteo e del popolo riunito, avveniva la recitazione della laudatio funebris, mettendone in evidenza l’aspetto pedagogico, nonché l’opportunità per la famiglia colpita dal lutto di rinnovare nella memoria collettiva l'affermazione del prestigio e del potere del gruppo di appartenenza.
Le tre orazioni pronunciate da Augusto intendono dare risposta alle modalità con cui si svolgeva una laudatio funebris e presentare, attraverso queste prime esperienze oratorie del princeps, tre diverse tipologie di composizione con conseguenti cambiamenti di impostazione, dettati dalla persona oggetto dell'elogio.