Abstract:
Attraverso l’analisi di documenti custoditi negli archivi della capitale, sono stati presi in esame una serie di interventi e di progetti che hanno coinvolto le aree archeologiche di Roma nel periodo 1922-1938, dall’avvento del fascismo fino alle due grandi mostre del 1937-1938: la Mostra Augustea della Romanità e la Mostra del Restauro dei Monumenti nell’Era Fascista, filo conduttore della ricerca. Attraverso questi due eventi si sono ripercorsi questi sedici anni in cui è stata indagata l’opera di quattro personaggi: Corrado Ricci, Alfonso Bartoli, Antonio Munoz e Gustavo Giovannoni. Dei brevi capitoli sul loro ruolo in cui viene messo in evidenza il clima conflittuale tra gli organi ministeriali e il Governatorato. Lo scopo finale della ricerca sarà quello di collocare questa epoca nella più giusta dignità, troppo spesso negata; dove si è sempre preferito condannare le scelte urbanistiche negative, tralasciando le attività di restauro o dando ad esse uno sguardo rapido e severo.