Oggettività del pensiero e astrattezza dell'empirico : una lettura critica di Hegel

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dc.contributor.advisor Cortella, Lucio it_IT
dc.contributor.author Rispoli, Rosario <1987> it_IT
dc.date.accessioned 2016-12-07 it_IT
dc.date.accessioned 2017-05-22T06:02:45Z
dc.date.issued 2017-03-23 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/10330
dc.description.abstract Il risultato a cui il presente lavoro cerca di giungere riguarda l’affermazione di una logica dell’auto-determinazione del pensiero che sia capace di sottrarsi sia alle difficoltà del fondazionalismo epistemologico sia dell’anti-fondazionalismo in tutte le sue declinazioni postmoderne. In questo senso pensiamo che alcuni aspetti essenziali della filosofia hegeliana siano utili proprio al raggiungimento di tale obiettivo. Il nostro lavoro parte dalla convinzione che l’alternativa non può giocarsi solo fra queste due posizioni, infatti siamo convinti che non sia affatto vero che una volta abbandonato il progetto fondazionalistico, che tradizionalmente ha affermato la metafisica, l’unica alternativa sia il proclamarsi relativisti e scettici, così come fanno le posizioni anti-fondazionaliste. Il lavoro ha la sua origine nell’analisi del terzo capitolo della Fenomenologia dello spirito in cui Hegel assume una posizione critica nei confronti della metafisica. Anzitutto Hegel equipara la metafisica classica alla scienza moderna, riconducendole entrambi al medesimo presupposto ontologico. Tale presupposto induce la coscienza ad un autoinganno: essa genera un mondo sovrasensibile come un vero in-sé contrapposto alla falsità del sensibile. L’intento di Hegel è quello di dimostrare l’autocontraddittorietà di tale mondo, utilizzando la figura del mondo invertito: un secondo mondo sovrasensibile caratterizzato da una inversione rispetto al primo. Questo nuovo mondo, pur nella sua apparente assurdità, rende visibile l’occulta inversione e perversione del primo mondo metafisico. Il crollo dei due mondi lascia trasparire l’unica realtà, quella dell’incessante togliersi di ogni ente, a cui Hegel dà il nome di l’infinità. Si è tentato, infine, di cogliere le conseguenze antimetafisiche di questa posizione, che rende possibile un’alternativa fra il fondazionalismo e il post-fondazionalismo. Insomma, la possibilità di un sapere, che pur non abbandonando l’ambito logico e razionale, sia comunque capace di condurre una critica radicale a qualsiasi tentativo di affermare un principio assoluto e definitivo, diventando in questo modo garanzia della pluralità e della differenza. In questo senso Hegel riesce a connettere e a mantenere due aspetti che apparentemente sono inconciliabili: l’auto-fondazione del sapere e la critica a qualsiasi fondazionalismo. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Rosario Rispoli, 2017 it_IT
dc.title Oggettività del pensiero e astrattezza dell'empirico : una lettura critica di Hegel it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Doctoral Thesis it_IT
dc.degree.name Filosofia e scienze della formazione it_IT
dc.degree.level Dottorato di ricerca it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2015/2016, sessione 29° ciclo it_IT
dc.description.cycle 29 it_IT
dc.degree.coordinator Scribano, Maria Emanuela it_IT
dc.location.shelfmark D001730 it_IT
dc.location Venezia, Archivio Università Ca' Foscari, Tesi Dottorato it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 956077 it_IT
dc.format.pagenumber 269 p. it_IT
dc.subject.miur M-FIL/06 STORIA DELLA FILOSOFIA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.provenance.upload Rosario Rispoli (956077@stud.unive.it), 2016-12-07 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Lucio Cortella (cortella@unive.it), 2017-01-19 it_IT


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