Abstract:
Tra il 15 luglio 1921 e il 30 novembre 1923, Emilio Cecchi pubblica sul quotidiano romano «La
Tribuna» una serie di interventi firmati con lo pseudonimo “Il tarlo”. I pezzi sono inseriti in una
rubrica di critica letteraria che esce, con cadenza settimanale, sotto il titolo complessivo di “Libri
nuovi e usati”: la serie conta un totale di 111 testi, ciascuno della lunghezza di una colonna di
quotidiano. In ognuno dei propri contributi, Cecchi riflette su uno o più libri, articoli di giornale,
autori o problematiche scaturite dalle sue vaste letture. In queste prose spicca l’avidità di conoscere
e di comprendere di Cecchi che, di settimana in settimana, presenta al lettore le opere più varie di
numerosi autori italiani e stranieri: alcuni di questi sono ora quasi dimenticati, mentre molti altri
sono ormai entrati saldamente nel canone. Tra le righe si nascondono i protagonisti indiscussi del
dibattito culturale di inizio secolo e, non di rado, si colgono con sorpresa intuizioni e scoperte che
confluiranno nei saggi successivi a questo periodo. In alcuni casi è proprio il critico fiorentino a
consigliare per la prima volta ai lettori opere delle quali la critica in Italia non aveva avuto la
capacità e l’attenzione di sottolineare il valore: non è un caso che il 2 marzo 1923 sia proprio “Il
tarlo” a recensire per la prima volta in Italia “Ulysses” di James Joyce. I brevi interventi critici, nonostante il taglio spesso semiserio, dimostrano tutta l’acutezza interpretativa propria di Cecchi che, con un tono sempre misurato e sostenuto da una consapevole perizia critica, affida a questi interventi stoccate ed elogi, realizzando così un vivace affresco della vita culturale e letteraria italiana ed estera all’indomani del primo conflitto mondiale.
La tesi è un'edizione completa della rubrica, preceduta da una vasta introduzione storico-critica e accompagnata da un apparato di note, strumento indispensabile per chiarire ed esplicitare
allusioni, cenni e nodi problematici relativi alle molte opere recensite o citate.