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Comunicare, ossia scambiare messaggi significativi ai fini di ottenere determinati scopi, è da sempre uno dei bisogni primari dell’uomo. Per farlo, è indispensabile conoscere non solo la lingua dell’interlocutore, ma anche la sua cultura, le tradizioni e i costumi. Perché la comunicazione avvenga in modo efficace, infatti, è indispensabile possedere una competenza linguistica necessariamente accompagnata da una competenza extra-linguistica, che riguarda cioè tutte quelle dinamiche socio-pragmatiche e culturali che, se incomprese, portano a una interpretazione deviata del messaggio. Insegnare una lingua, dunque, non si limita a istruire gli studenti sulle regole grammaticali, lessicali e fonologiche, ma significa anche trasmettere tutti quei valori culturali alla base di una data società.
La didattica delle lingue straniere è un ambito di studio molto antico, ma in continua evoluzione: lo scopo principale delle recenti ricerche in merito è trovare metodi educativi nuovi ed efficaci per l’insegnamento delle lingue, in modo da stimolare la curiosità degli apprendenti con elementi multimediali e affiancabili agli strumenti più usuali, come il semplice libro di grammatica e l’eserciziario.
In questa ricerca, si prenderà in considerazione l’utilizzo della letteratura per l’infanzia applicato all’insegnamento della lingua giapponese. L’obiettivo è quello di analizzare in che modo la letteratura per l’infanzia possa essere d’ausilio all’apprendimento della lingua giapponese in classi di studenti adulti e quali siano i vantaggi del suo utilizzo rispetto a un metodo d’insegnamento più tradizionale.
Si è scelto di prendere in esame la letteratura per l’infanzia per alcune sue caratteristiche che la rendono particolarmente adatta all’insegnamento delle lingue straniere. In primo luogo, non solo è fruibile dai bambini, ma anche dagli adulti: essa, infatti, può essere analizzata su due livelli di comprensione. Da un lato, abbiamo il livello di lettura più superficiale, letterale e di facile acquisizione, dunque destinato ai bambini; dall’altro lato, invece, spesso le fiabe contengono un secondo livello di lettura, più complesso e allegorico, afferrabile solo da una mente adulta.
Inoltre, la sua applicazione alla didattica della lingua giapponese è volta alla ricerca di metodi sempre più efficaci per attirare l’attenzione dell’apprendente di LS non solo sugli elementi morfologico-sintattici, ma anche su quelli culturali. Infatti, la letteratura è un importante veicolo per comunicare la cultura di un popolo: essendo spesso basata su fiabe e leggende antiche, essa è anche un fondamentale mezzo di trasmissione del folklore popolare, delle tradizioni e della storia di quel paese. Come già detto, la cultura gioca un ruolo fondamentale nel processo di apprendimento di una lingua: studiarla attraverso la mediazione dei racconti per bambini può rendere l’apprendimento non solo più interessante, ma anche più stimolante.
Con la presente tesi, si mira a dare un quadro generale su come integrare la letteratura per l’infanzia nei corsi di lingua giapponese a partire dal livello intermedio. Essa non vuole essere un punto d’arrivo, bensì un punto di partenza per la ricerca in questo ambito. Infatti, la letteratura per l’infanzia è spesso poco considerata negli ambiti di ricerca accademici. Tuttavia, la recente tendenza a riconsiderarla come degna di attenzioni da parte del mondo accademico fa ben sperare in una completa rivalutazione della stessa e all’abbattimento dei pregiudizi che la vedono confinata in un ambito differente rispetto alla letteratura alta e, soprattutto, slegata dall’insegnamento della lingua straniera. Lingua e letteratura sono due lati inscindibili della stessa medaglia, e, come tali, vanno integrati l’uno nell’insegnamento dell’altro per avere una competenza completa e sufficientemente esaustiva ai fini della buona riuscita dell’atto comunicativo. |
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