Abstract:
Le comunità nectoniche negli ecosistemi di transizione sono naturalmente adattate a fattori di stress legati alla variabilità che caratterizza tali ambienti. Tra le variabili ambientali che influenzano la distribuzione della fauna ittica negli ecosistemi di transizione vi sono le caratteristiche chimico/fisiche dell’acqua rilevate attraverso le sonde come temperatura, ossigenazione, salinità e torbidità. Negli ultimi anni, anche le caratteristiche del paesaggio hanno assunto una sempre maggiore rilevanza nello studio della distribuzione degli organismi negli ambienti. Gli elementi di base della struttura del paesaggio sono le macchie di ecosistemi, le patch che rappresentano tipi di habitat che hanno diversa composizione e struttura e condizionano le funzioni dell’ecosistema attraverso la loro distribuzione spaziale. Anche la pesca artigianale riveste un ruolo rilevante negli equilibri ambientali delle acque marine e lagunari, negli ultimi anni è stato registrato un incremento nella perdita di habitat indotti da un’intensa attività di pesca. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è studiare l’eventuale influenza dei parametri chimico-fisici e delle caratteristiche del mosaico di habitat sulla composizione delle catture della pesca artigianale. Al fine di testare la relativa importanza dei fattori naturali ed antropici le catture della pesca artigianale sono state monitorate in una serie storica non continua (2001-2003; 2009-2016) costruita aggregando i dati dei monitoraggi sulle operazioni di pesca effettuate con i cogolli, accoppiata con osservazioni delle principali condizioni chimico-fisiche e con le caratteristiche della configurazione spaziale del mosaico di habitat delle aree di pesca. Una maggiore definizione delle caratteristiche dell’area studiata e dei cambiamenti che essa ha subito possono essere forniti dallo studio della disposizione spaziale delle macchie che compongono il paesaggio. Per ciascuna delle aree di studio, è stata effettuata un’analisi in ambiente GIS per caratterizzare la distribuzione e la configurazione spaziale degli habitat principali degli ambienti di bassofondo lagunare, concentrandosi su: velme, barene artificiali e naturali, canali, praterie di fanerogame marine, e zone caratterizzate dalla presenza di macroalghe. Per descrivere la struttura si sono sviluppate numerose metriche utilizzate nella Landscape ecology, di composizione e di configurazione spaziale; nel nostro caso abbiamo selezionato : Proporzione di habitat, composizione, serve a calcolare la percentuale del mosaico occupata dall’habitat; Diversità, composizione, serve a calcolare l’indice di shannon sull’area; Shape Index, configurazione, serve a calcolare la densità del bordo standardizzata sull’area del mosaico; Fractal Dimension Index, configurazione, serve a calcolare la dimensione frattale media delle tessere dell’habitat; Indice di coesione, configurazione, serve a calcolare il grado di connessione tra tessere dell’habitat. L’analisi successiva è stata quella di valutare se questi andamenti sono indipendenti o dipendenti dalle variazioni di habitat. Nelle cinque aree analizzate gli habitat che più influenzano le variazioni delle catture sono le praterie di fanerogame e le macroalghe essendo a loro volta gli habitat più variabili, infatti subiscono variazioni anche stagionali. Dai dati raccolti si nota un’evoluzione temporale nella quantità e qualità di catture di alcune specie target Dallo studio si evince che esiste una correlazione tra struttura del paesaggio e comunità nectoniche della laguna ; la loro variabilità porta ad una variabilità nelle catture della pesca artigianale.