Abstract:
L’obiettivo della mia tesi è quello di approfondire le politiche di cooperazione a livello regionale come mezzo per gestire la disputa in corso nel Mar Cinese Meridionale, in particolare nell’arcipelago delle Spratly. Lo sfruttamento delle risorse marine è regolato dalla Convenzione di Montego Bay, che suddivide il mare in cinque zone principali, poste sotto la giurisdizione dello Stato costiero, il quale gode di sovranità e diritti esclusivi nelle acque fino a 200 miglia nautiche dalla costa. Sulla base di tale suddivisione, Cina, Vietnam, Filippine, Malesia e Brunei si contendono la sovranità sulle isole Spratly, al fine di avere accesso alle risorse presenti nelle acque circostanti. Il primo capitolo introduttivo fornirà una descrizione geografica e storica del Mar Cinese Meridionale e delle isole Spratly, e un’analisi delle risorse presenti nell’area, principalmente idrocarburi e pesce. Il secondo capitolo prenderà in analisi la Convenzione di Montego Bay e i problemi di interpretazione e applicazione di alcuni articoli nel caso delle isole Spratly; il meccanismo di risoluzione delle controversie previsto dalla Convenzione sarà ulteriormente chiarito in un breve sotto paragrafo, riguardante la sentenza della Corte Permanente di Arbitrato del luglio 2016 nel caso Filippine contro Cina. Nel secondo capitolo, inoltre, verrà fatto riferimento all’ASEAN e ai tentativi di gestire la disputa attraverso la Dichiarazione di Condotta e il futuro Codice di Condotta delle Parti nel Mar Cinese Meridionale. Nel terzo capitolo, infine, sarà approfondito il rapporto tra la Cina e il Vietnam, le storiche relazioni bilaterali e la gestione diplomatica della disputa tra i due Paesi. Verranno introdotte anche delle prospettive di risoluzione pacifica della controversia tramite politiche di cooperazione regionale, discusse nell’ultimo paragrafo.