Abstract:
Il superamento dei perimetri nazionali, l’ampliamento dei mercati, la Globalizzazione. Il traffico del commercio mondiale di materie prime e beni secondari basato per il 99% sul business di Compagnie di trasporto navale dalle dimensioni sempre maggiori. Il loro venire acquisite, se non addirittura create come nel caso in analisi della Compagnia sudcoreana Hanjin Shipping, da holding finanziarie e da Stati abbienti operanti entrambi, secondo logiche lontane da quelle del welfare.
I global forwarding, il crollo dei tassi, la diminuzione del costo del petrolio, la corsa agli armatori, l’inquinamento atmosferico mondiale ed i limiti alle emissioni. Gli elevati costi del settore del commercio marittimo, la ricerca di economie di costo sempre più aggressive, le mosse strategiche opportuniste delle compagnie navali - finanziarie.
Queste le variabili e gli espedienti utilizzati dai potenti per operare in maniera troppe volte irresponsabile, senza curarsi dell’importanza sociale che il business del commercio marittimo ha assunto negli ultimi decenni.
Un parallelismo che fa paura ma non allerta: il collo della Compagnia Navale Hanjin come il fallimento della Lehman Brothers del 2007. Politiche monetarie azzardate, la deregolamentazione dei mercati e le scelte sbagliate ed opportunistiche dell’AD.
La prova empirica che dal 2007 la crisi globale non si è ancora arrestata.