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La perdita di biodiversità è attualmente una problematica in continua crescita. È essenzialmente dovuta all'impatto di molteplici azioni antropiche (distruzione o frammentazione dell’habitat, inquinamento, sovra-sfruttamento delle risorse, cambiamenti climatici) e interessa tutti gli ecosistemi a livello globale.
Il focus di questo studio è l’ambiente rurale: le aree agricole gestite in modo tradizionale, in passato, hanno largamente favorito la formazione di habitat molto diversi tra loro, in grado di supportare una vasta biodiversità in specie. Tuttavia i cambiamenti avvenuti, da una parte con l’affermarsi dell’agricoltura intensiva, e dall’altra con l’abbandono delle aree agricole più isolate, hanno determinato la perdita di molte delle caratteristiche di questi habitat e la conseguente scomparsa degli organismi associati. Con essi vengono meno anche una serie di servizi ecosistemici che sono solitamente forniti dai sistemi agricoli e la cui persistenza dipende dal mantenimento della biodiversità ecosistemica. In questo contesto diventa quindi importante riuscire a salvaguardare le aree agricole che ancora adesso sono detentrici di alti livelli di biodiversità, le cosiddette aree agricole ad alto valore naturalistico (HNVf).
In questo lavoro si è voluto fare un’analisi a scala di paesaggio proprio relativamente alla presenza delle HNVf e alla loro fornitura potenziale di servizi ecosistemici, per osservare come questi elementi siano influenzati dall’intensità dell’uso del suolo da parte dell’uomo. L’area di studio è, in particolare, una porzione centrale del Veneto, scelta per la sua rappresentatività dell’ambiente della Pianura Padana veneta.
Prima di tutto è stata analizzata la composizione del paesaggio, inteso non come un arrangiamento di patches che si ripetono nello spazio, ma come un territorio continuo caratterizzato dalla successione graduale di ambienti urbani, agricoli e naturali, definita sulla base dell’intensità dell’uso del suolo. Questo è stato possibile, partendo dalla cartografia dell’uso del suolo, attraverso l’utilizzo di strumenti di analisi della densità che permettono di trasformare i valori misurati in specifici punti in dati continui. Successivamente sono state individuate le aree ad alto valore naturalistico presenti all’interno dell’ambiente rurale appena definito. Infine è stata analizzata e valutata la fornitura potenziale di servizi ecosistemici, usando degli indici associati alle classi Corine di copertura e uso del suolo.
I risultati permettono di vedere quali siano le relazioni tra la presenza di servizi ecosistemici e l’intensità antropica dell’uso del suolo, e allo stesso tempo di verificare la capacità delle aree agricole ad alto valore naturalistico nel fornire questi servizi, estrapolando delle informazioni sicuramente utili per i decision makers coinvolti nella pianificazione del paesaggio, al fine di favorire la biodiversità e salvaguardare quindi gli ambienti rurali che producono una maggiore quantità di servizi ecosistemici. |
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