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Il lavoro di tesi in esame è nato principalmente dall'unione di due miei grandi interessi: quello relativo alla storia della Via della Seta, alla città perduta di Loulan, e ai misteri relativi ai suoi abitanti e alla sua improvvisa scomparsa, e quello relativo al sottotitolaggio, una tecnica di traduzione molto particolare e raffinata, che spesso non viene realmente apprezzata poiché data per scontata.
L’elaborato comprenderà 3 capitoli, di cui il primo di introduzione all’argomento con un sottocapitolo dedicato al confronto con il progetto della Nuova Via della Seta, mentre il secondo sarà strutturato in tabella, comprendente il testo originale cinese affiancato dalla traduzione, dall’adattamento per il sottotitolo, e dal timing di comparsa e scomparsa di esso. Il terzo capitolo invece sarà dedicato al commento traduttologico, ovvero all’analisi effettuata sulla traduzione sotto tutti i punti di vista (linguistici, di struttura ecc.).
L’interesse per l’argomento oggetto di traduzione, ovvero La Via della Seta e Loulan, è nato grazie al lavoro di gruppo effettuato dalla mia classe per la realizzazione dell’11° Mock Conference, tenutasi a Dicembre 2015, e proprio dal “La Via della Seta”. Io e altri miei colleghi ci imbattemmo quasi per caso nel documentario che è stato poi scelto da me come oggetto di sottotitolazione, e me ne appassionai subito. In particolar modo mi colpì la misteriosa storia che si cela dietro alla scomparsa di una delle città sulla Via della Seta, Loulan. Essa è stata riscoperta agli inizi del secolo scorso da un esploratore svedese, il quale portò alla luce anche un altro mistero: è stata rinvenuta una tomba di una donna, perfettamente conservata e intatta, dai tratti psicosomatici non orientali, risalente con tutta probabilità a 3800 anni fa.
Il primo documentario in oggetto, analizza la Via della Seta dal punto di vista storico e geografico, dandoci un quadro sintetico ma completo della situazione. Il secondo, invece, si focalizza sulla riscoperta di questa antica città perduta e sulla mummia che ne è diventato il simbolo, “la bella di Loulan”, analizzandole da un punto di vista archeologico e scientifico, e stipulando delle ipotesi.
Per la traduzione ho scelto di utilizzare il canale della sottotitolazione, poiché l’ho ritenuto il più adatto per raggiungere il mio obiettivo, ovvero quello di creare un ponte che avvicinasse il documentario e i suoi contenuti al pubblico italiano.
La passione per la sottotitolazione invece risale a molti anni fa, e personalmente ritengo sia molto più complessa da realizzare rispetto al doppiaggio ma anche più funzionale. Questo è dato dal fatto che, secondo la mia opinione, il guardare una qualsiasi tipologia di filmato in lingua originale ma con il supporto dei sottotitoli in lingua d’arrivo, permette di mantenere un contatto più diretto con la cultura della lingua di partenza e le specificità proprie di essa, ma permette anche a chi lo guarda di comprendere il significato dei contenuti, facendolo sentire in questo modo veramente protagonista della sua visione. |
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