Abstract:
Gli ecosistemi dunali costieri facenti parte del sistema costiero sabbioso Nord-Adriatico rivestono un ruolo di particolare importanza. Al pari degli altri sistemi costieri, svolgono una funzione di protezione delle coste dal rischio di erosione, ma grazie alle particolarità climatiche, morfologiche e fitogeografiche, ospitano endemismi che solitamente non sono presenti in un sistema che è caratterizzato da una flora specializzata ma ad ampia distribuzione.
L’uso intensivo della fascia litoraneo-costiera del Veneto si ripercuote nella riduzione o addirittura nella scomparsa degli ambienti naturali, che porta alla diminuzione della ricchezza e diversità specifica e paesaggistica; insediamenti urbani, infrastrutture turistiche, sfruttamento agricolo e opere di difesa costiera sono le principali cause di modifica del paesaggio naturale e di conseguenza le spiagge, le dune sabbiose e le aree umide retrodunali sono tra gli ecosistemi più vulnerabili e minacciati.
Nel presente lavoro si è cercato di definire quali sono i fattori naturali e antropici che influenzano lo sviluppo e che possono determinare alterazione dell’habitat *2130 (*prioritario) “Dune costiere fisse a vegetazione erbacea o dune grigie”, riportato in Allegato I della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. A tale scopo le caratteristiche composizionali e strutturali di diverse situazioni dell’habitat *2130, sono state relazionate alla presenza e densità di sentieri, intesi come indicatori di disturbo antropico; inoltre, vista la stretta interazione fra fattori biotici e abiotici degli ecosistemi dunali costieri, si sono considerate alcune proprietà chimico-fisiche del suolo dei cordoni dunali, per stabilire se i diversi gradi di conservazione dell’habitat oggetto di studio siano correlati con le differenti caratteristiche del substrato sabbioso.
Dai risultati ottenuti si sono identificati tre diversi stadi di conservazione e sviluppo dell’habitat oggetto di studio, i quali sono influenzati dalla diversa densità di sentieri presenti, mostrando situazioni di degradazione maggiore all’aumentare della densità di sentieri. A livello di proprietà chimico-fisiche del suolo, invece, solo variabili come pH e materia organica sono risultate relazionate alla variazione dell’habitat. Il lavoro mostra quindi l’esistenza di una correlazione tra disturbo antropico, inteso come sentieramento, proprietà del suolo e conservazione dell’habitat *2130. Per poter preservare questo habitat è quindi necessario attuare un processo di governo complessivo dell’ambiente, che comprenda la valutazione di tutti i fattori che influenzano la sua conservazione.