Abstract:
L’Associazione Volontari Italiani Sangue è una delle associazioni di volontariato più diffuse in Italia e il sistema sangue in cui è calata risulta essere un ambito esemplare di osservazione di dinamiche di interazione tra attori istituzionali, privati e non profit. In questo lavoro, si cerca di porre lo sguardo su Avis nel suo essere portavoce di istanze di solidarietà e cittadinanza attiva. Nello specifico ci si focalizza su Avis Veneto, sulle dimensioni e la geografia dell'associazione, sui legami che questa instaura con il territorio tramite le attività che propone. Si introduce così il Teatro dell'Oppresso nel suo essere un potente strumento per l'attivazione di percorsi partecipati e di cambiamento. La storia, la pedagogia e il significato di questo metodo teatrale possono essere considerati dei fili rossi che percorrono il Progetto Scuola Avis Veneto. L’invito è quello di mettere testa e occhi dentro e fuori le classi coinvolte nel progetto, accanto agli spett-attori che lo animano, per osservare gli strumenti utilizzati, coglierne la fisionomia e alcune criticità. Si cerca infatti di descrivere alcuni aspetti organizzativi per analizzare la proposta di Avis all’interno di quella cornice in movimento e in tensione che è il Terzo Settore. L’obiettivo è di mostrare come il progetto possa rappresentare un valido esempio di innovazione nelle pratiche di welfare, ma allo stesso tempo costituisca un laboratorio in cui si palesano e problematizzano dilemmi organizzativi.