Abstract:
“Democratic confederalism is not about dissolving state borders, but transcending them. At the same time, it allows for the construction of a local, participatory democratic alternative to tyrannical states”. Jeff Miley, Lecturer of Political Sociology in the Department of Sociology at Cambridge University.http://www.cam.ac.uk/research/discussion/can-the-revolution-in-kurdish-syria-succeed
Quando si parla di Kurdistan e di curdi si pensa alle rivendicazioni separatiste, al movimento nazionalista e, dal 2014, alla lotta contro Daesh. Ma la comunità curda in Siria ha assunto tutt’altro ruolo: dal 2011, anno in cui le primavere arabe sono hanno fatto breccia anche in questo paese, i curdi siriani hanno messo in atto una rivoluzione che ha portato il governo di Assad a dover accettare la presenza di una macroregione autonoma, il Rojava. Il Rojava è una striscia di terra situata a nord-ovest della Siria, sul confine con la Turchia. Qui il PYD (Partito di Unione Democratica) ha posto le basi per la creazione di un’area autonoma all’interno dello stato siriano, fondata sui principi del Confederalismo Democratico così come delineato dal loro leader Abdullah Öcalan e dal PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan). Dal 2013 il PYD ha stabilito in Rojava un governo ad interim suddiviso in tre cantoni: Afrin, Jazira e Kobane. È importante comprendere che i curdi del Rojava non hanno mire separatiste, ma il loro scopo è quello di creare un area interna allo stato Siriano in cui la comunità curda e tutte le comunità minori possano gestire in modo autonomo le proprie risorse, l’amministrazione, l’economia, l’istruzione e la società. Il Rojava si può definire come un “laboratorio” di democrazia simile all’esperienza cilena sotto la guida di Salvador Allende, ma la base ideologica è quella del Confederalismo Democratico così come delineato da Öcalan, il quale si è ispirato a sua volta agli scritti del filosofo americano Murray Bookchin, principale esponente dell’ecologia sociale.
Nel corso di questa tesi verranno analizzate le basi ideologiche sulle quali si fonda la costituzione del Rojava, per poi studiarne passo per passo il modo in cui sono state implementate in modo pratico nelle istituzioni e nelle politiche di questa macroregione autonoma. Lo scopo principale sarà quello di dare prova della funzionalità di tale organizzazione sociale, che potrebbe costituire un esempio nonché una base dalla quale partire per altre comunità che vogliano rendersi autonome. Ovvero, se l’organizzazione sociale, economica ed amministrativa del Rojava funzionasse così com’è stata progettata e messa in pratica, dando realmente luogo a una comunità virtuosa e funzionante, potrebbe diventare un modello ed essere replicato anche in altre regioni.
Il Confederalismo Democratico:
Così recita il primo articolo della Carta del Contratto Sociale del Rojava (di fatto la costituzione del Rojava): “Questo contratto è chiamato Carta del contratto sociale per l’autogestione democratica nelle Regioni Autonome di Afrin, Cizre e Kobane […] e rappresenta un rinnovato patto sociale tra i popoli delle Regioni Autonome. […]”.