Abstract:
Lo scopo di questo elaborato è fondamentalmente quello di ripercorrere le tracce di Alessandro presenti nella città di Venezia. Sembra chiaro che Alessandro, non solo nella vita ma anche nella morte, sia riuscito ad influenzare le diverse culture che successivamente si andarono a formare. Si trattò naturalmente di un’influenza che trovava diversi mezzi di rappresentazione e diversi significati, variabili a seconda dei contesti storico-politico-culturali. Inutile dire qui cosa abbia rappresentato Alessandro nella sua epoca, che oggi Nenci definisce come una meteora nella storia. Una meteora per l’appunto perché avrebbe modificato per sempre gli schemi tradizionali del passato. Tuttavia, al di là dell’immaginario collettivo, alla morte del Macedone, la sua figura non cessò di influenzare le popolazioni postere. Causa di ciò probabilmente è da risalire alle numerose opere che circolavano alla sua epoca sulla sua maestosa impresa; opere che purtroppo non sono pervenute fino ai giorni nostri, ma delle quali possediamo qualche frammento grazie alle fonti antiche di gran lunga posteriori ad Alessandro (Diodoro Siculo, Curzio Rufo, Plutarco, Arriano e Giustino). E se talvolta queste fonti sembrano tenere una posizione ellenocentrica, c’è anche chi invece accusa nelle fonti un’influenza negativa in base al periodo di appartenenza. Ecco che, seguendo questa linea di pensiero, ci si trova davanti ad una frattura interpretativa su Alessandro, dove da una parte egli è celebrato per le sue virtù, mentre dall'altra viene condannato come vittima di superbia. Di quest’ultima posizione sono Seneca, Lucano e Giustino; e in un secondo momento questa posizione troverà massimo esponente nei padri della Chiesa, i quali arriveranno addirittura a paragonarlo allo stesso Satana. Tuttavia, questa posizione tenuta dalla Chiesa è in parte giustificabile, in quanto Alessandro – appartenente ad un mondo prettamente pagano – è il maggior nemico della cristianità. Il primo capitolo, quindi, seguirà questa linea di svolgimento, analizzando le fonti storiografiche in nostro possesso, le diverse interpretazioni attribuite al Macedone, ed infine, introducendo le prime forme di propaganda iconografica sulla sua persona.
Altrettanto interessante, però, è osservare l’apporto che ha avuto Alessandro nel mondo Orientale e nel mondo Occidentale, differente sotto diversi aspetti. Ancora una volta, se nel mondo Orientale il personaggio viene celebrato, nel mondo Occidentale arriva ad assumere significati completamente differenti: a tale proposito è interessante osservare il significato negativo attribuito al Macedone nell'Italia Meridionale Normanna, nemica di Bisanzio. Qui Alessandro diventa il protagonista per eccellenza della superbia dalla quale gli uomini devono difendersi. Un’interpretazione completamente differente invece è quella che si legge a Venezia. La causa di ciò è da risalire al rapporto della città lagunare con l'Impero Bizantino; rapporto di subordinazione. Questi aspetti verranno analizzati nei capitoli due e tre di questo elaborato, partendo da un excursus storico di Venezia e del suo rapporto con Bisanzio nel secondo capitolo per arrivare in seguito, nel terzo capitolo, alle effettive tracce rinvenute a Venezia, con alcuni casi di confronto nel resto d’Italia.
In conclusione, il quarto capitolo viene dedicato all'eredità lasciata da Alessandro, esaminata sotto un profilo etnografico all'interno della società greca dei giorni nostri, dove il ricordo del Macedone rimane ancora vivo, in qualità di eroe nazionale. Riguardo a ciò non è possibile evitare di parlare della Questione Macedone, che da un ventennio interessa lo stato Greco e quello del FYROM (Former Yugoslavian Republic of Macedonia) e che purtroppo non sembra aver raggiunto un compromesso definitivo.