Abstract:
Nel mio lavoro di ricerca ho analizzato il rapporto tra la scrittura delle donne e la Grande Guerra descrivendo i cambiamenti vissuti dal mondo femminile durante l'evento bellico. Ho messo in luce come durante il conflitto le donne hanno avuto un ruolo molto attivo in quanto a causa del prolungarsi della guerra, le donne sono costrette ad assumersi numerose responsabilità: molte di loro sono così introdotte nel mondo del lavoro. Dopo aver illustrato il quadro della società in periodo di guerra, ho preso in esame tre opere scritte da Matilde Serao, scrittrice e giornalista nata nel 1856 a Patrasso, ma cresciuta a Napoli. La sua posizione nei confronti della condizione della donna è piuttosto articolata in quanto denuncia lo sfruttamento delle lavoratrici, ma non propone una soluzione. Molto arretrata risulta la sua presa di posizione contraria all'emancipazione femminile, al diritto di voto alle donne e al divorzio. Il riferimento alla guerra e al ruolo delle donne all'interno delle tre opere prese in esame risulta molto articolata: nell'aprile del 1912, in occasione dell'impresa libica scrive una conferenza, Evviva la guerra, che insieme ad altri articoli diviene un volume. Esprime con toni enfatici la piena accettazione dell'evento bellico che porterà alla soluzione di problemi sociali ed economici. In Parla una donna invece, una raccolta di articoli usciti su il Giorno da maggio 1915 a marzo 1916 considera la guerra dal punto di vista femminile senza occuparsi di aspetti politico militari. Fa un quadro molto dettagliato della condizione delle donne in quel periodo. In Mors Tuya esprime una visione contaria alla guerra, che porterà i personaggi della storia all'autodistruzione.