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Eduardo Antonio Parra è uno scrittore messicano contemporaneo, il quale, pur non essendo originario del nord del paese, ne trascorre l'infanzia e l'adolescenza, rimanendone affascinato.
Proprio per questo motivo, la frontiera riveste un ruolo chiave nella sua produzione, dove viene declinata in molteplici sfumature.
Il lavoro va a sottolineare la sua importanza nell'immaginario collettivo e sociale del popolo della frontiera messicana, con lo sguardo costantemente rivolto a nord, agli Stati Uniti, paese dei sogni ma anche della crudeltà, del rifiuto, spesso impersonato nei testi dalla guardia di frontiera.
Il lavoro si divide principalmente in tre parti, ossia l'analisi della frontiera, la presentazione dello scrittore e l'analisi delle sue opere.
La prima parte dell'elaborato si concentra sullo studio della frontiera da un punto di vista geografico, storico, simbolico per poi analizzare la sua qualità di ponte ma anche di limite tra due mondi, due culture sideralmente opposte, in particolare facendo riferimento agli studi di Néstor García Canclini e Gilberto Giménez.
Nella seconda parte si descrive lo scrittore, attraverso l'introduzione del movimento letterario di cui fa parte, la narrativa del norte, e approfondendo l'aspetto della violenza, il quale ricorre, seppur con sfumature diverse, all'interno della sua narrativa.
Infine, vi è l'analisi del tema della frontiera, la cui prospettiva cambia nel corso della sua produzione, composta principalmente da racconti, eccezion fatta per due romanzi, uno dei quali fa parte dello studio.
La scelta di Eduardo Antonio Parra è stata motivata proprio dalla tematica della frontiera, dall'interesse di conoscere come uno scrittore messicano si approccia a una realtà che è tanto presente nel contesto italiano e europeo, seppur con enormi differenze: nel suo caso non è il mare a porsi come ostacolo quanto altri elementi naturali, quali il deserto e il rio Bravo, i quali si frappongono alle speranze dei migranti. |
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