Abstract:
La realtà attuale del mondo delle cooperative sembra di gran lunga disattendere i valori fondanti di tale movimento. Le prime esperienze di cooperazione risalgono infatti alla metà del XIX secolo e si legano al movimento dei lavoratori e alla richiesta di maggiori tutele e partecipazione. In realtà, già nei primi decenni del 1900, testimonianze da parte dei lavoratori lasciano scorgere un contesto tutt'altro che idilliaco. Accrescendo le proprie dimensioni, le cooperative iniziano a darsi strutture simili a quelle di una qualsiasi impresa. Avvicinandoci al presente, troviamo una concretezza sempre più distante dai valori originari. Questo mutamento è riscontrabile in tutti i settori, ma l'ambito dove il divario è emerso in tutta la sua contraddizione è quello della logistica. Ancora una volta, sono i lavoratori a far emergere il conflitto tra prassi ed ideali cooperativi. In questo settore, nel 2008, è iniziata una lotta intensa da parte degli operai, per il 90% stranieri, inquadrati per contratto proprio nella figura di socio-lavoratore di cooperative. Osservare da vicino le rivendicazioni di questi lavoratori ci aiuta ad addentrarci in un mondo abitato oggi quasi unicamente da cooperative “spurie”, ma anche ad interrogarci sulle potenzialità perdute dalla cooperazione, sulla possibilità che essa diventi una “forza anti-crisi”, uno strumento di organizzazione del lavoro nelle mani dei lavoratori, una tutela e un'alternativa all'accumulazione del capitale e allo sfruttamento.