dc.contributor.advisor |
Portinari, Stefania |
it_IT |
dc.contributor.author |
Pattaro, Chiara <1979> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2017-02-22 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2017-05-08T03:44:29Z |
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dc.date.issued |
2017-03-24 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/9487 |
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dc.description.abstract |
Questa tesi vuole proporre un’analisi della Biennale d’arte di Dakar, in Senegal, analizzando in particolare come caso di studio l’edizione di Dak’Art 2014.
Il primo capitolo introduce l'arte contemporanea africana, considerando i sistemi espositivi e le biennali principali che si sono occupate della promozione di questa produzione artistica. È messo in luce il ruolo avuto dalla Francia nel sostenere le arti e la cultura dei popoli d’oltremare, a partire dalla nota mostra “Magiciens de la terre”, svoltasi nel 1989 al Centre Georges Pompidou e alla Grande Halle presso il Parc de la Villette, considerata attraverso le linee curatoriali, i principali artisti e le caratteristiche che l’hanno resa la prima esposizione ad aver proposto, pur con difficoltà e contraddizione, un dialogo paritario tra le arti contemporanee del pianeta. Ci si è concentrati poi sul lavoro di due specialisti di arte africana: André Magnin e Okwui Enwezor.
Il secondo capitolo verte sull’arte del Senegal, analizzando il contesto geografico, storico e culturale in cui si è sviluppata, valorizzando in primis la carismatica figura di Leopold Sedar Senghor, eletto nel 1960 primo Presidente del Senegal Indipendente e fervente promotore dell’arte e della cultura dell’Africa. Sua è la diffusione del concetto di nègritude che ha raccolto, unendoli, molti intellettuali africani che, riconoscendosi vittime del colonialismo, lottarono per ritrovare la loro identità etnica così come è sua l’istituzione del primo “Festival Mondial des Arts Nègres” del 1966 per promuovere e valorizzare la cultura africana tradizionale e conferirle un valore pari a quella occidentale. Nello stesso capitolo si arriva al cuore della tesi, ovvero la storia, la gestione e l’organizzazione di Dak’Art, la Biennale senegalese che, dalla seconda edizione del 1992, è stata dedicata esclusivamente alle arti visive.
Il terzo capitolo descrive nello specifico Dak’Art 2014. Sono state analizzate le strutture organizzative della manifestazione, le caratteristiche e le peculiarità dell’esposizione internazionale (IN) e di quelle collaterali (OFF). Sono anche stati descritti alcuni tra gli eventi promossi ed è stata fornita un’ampia specifica su alcuni degli artisti più sorprendenti. Per concludere si è cercato di comprendere come l’evento sia recepito all’estero, soprattutto attraverso i canali di comunicazione come la stampa internazionale. |
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dc.language.iso |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Chiara Pattaro, 2017 |
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dc.title |
La Biennale di Dakar:”Dak’Art 2014”, un caso di studio |
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dc.title.alternative |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Storia delle arti e conservazione dei beni artistici |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali |
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dc.description.academicyear |
2015/2016, sessione straordinaria |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
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dc.thesis.matricno |
778313 |
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dc.subject.miur |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Chiara Pattaro (778313@stud.unive.it), 2017-02-22 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Stefania Portinari (stefania.portinari@unive.it), 2017-03-06 |
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