Abstract:
La tesi tratta con gli strumenti dell'antropologia e della geografia culturale alcune dinamiche socio-culturali di un'area mineraria montana, attraverso lo studio dell'estrazione del porfido in Valle di Cembra (Trentino, nord Italia). L'argomentazione è basata su una ricerca di campo e sull'uso di fonti scritte mirate a comprendere gli elementi potenzialmente problematici del vivere nel contesto, influenzati da fattori economici, politici e culturali. La crescita dell'industria del porfido nella seconda metà del XX secolo ha trasformato velocemente la società locale, generando da una parte una ricchezza che portò la valle ad essere leader mondiale nell'estrazione e lavorazione del porfido, dall'altra danni ambientali e effetti collaterali per la popolazione. L'area nel tempo ha goduto di un incremento demografico positivo attraendo mano d'opera da sud Italia, Balcani, Marocco e Cina. L'ultima crisi del mercato internazionale ha determinato per molti la fine dei vantaggi economici dell'estrazione, aggravando le condizioni del lavoro e le contraddizioni nella gestione pubblica della risorsa comune, spesso con deviazioni pericolose o eccezionali. In questo scenario, istituzioni e gruppi informali negoziano un cambiamento della cultura produttiva. Scopo della ricerca è misurare grazie ad alcune testimonianze le maggiori criticità (ambientali, sociali, economiche, politiche) del settore del porfido e la loro percezione locale, collegando la storia recente alla situazione odierna.