Abstract:
La tesi si propone di indagare il tema della macchina e del suo rapporto con l'uomo nella raccolta di poesia visiva Shikei senkoku (Condanna a morte) di Hagiwara Kyōjirō, pubblicata nel 1925 a Tōkyō. Scritta e impaginata in stretta collaborazione con il gruppo di artisti d'avanguardia Mavo, la raccolta è considerata un'opera cardine della poesia giapponese d'avanguardia prodotta tra le due guerre. Dopo una breve ricostruzione storica della vita del poeta e del suo ruolo nell'ambiente delle avanguardie del tempo, la tesi si concentra su Shikei senkoku, la sua opera più sperimentale.
Ripercorrendo la nascita e lo sviluppo del topos moderno dell'uomo artificiale nella storia letteraria e culturale giapponese, dal periodo Edo al primo dopoguerra, si giunge ad analizzare lo stesso motivo nella raccolta poetica, in cui le immagini di macchine e uomini meccanizzati sono ricorrenti e costituiscono un tema centrale.
Ne scaturisce lo studio di alcune poesie scelte secondo due assi portanti: da un lato un'analisi contenutistica dell'immaginario della macchina, in tutte le sue varianti, e dei significati che esse assumono all'interno della poetica di Hagiwara, dall'altro un'analisi delle strategie formali e visive impiegate dal poeta per creare una poesia che sia essa stessa “meccanica”.