Abstract:
"Quotidianamente l’essere umano si ritrova a dover affrontare delle scelte, come ad esempio delle scelte d’investimento, in cu il processo che conduce a prendere la decisione definitiva risulta essere sovente ricco di inconvenienti. Il presente elaborato presenta dunque in prima istanza l’evoluzione del pensiero economico riguardo al livello di razionalità nel comportamento decisionale umano, soffermandosi nel primo capitolo ad illustrare la teoria economica neoclassica, la quale sostiene che l’uomo sia dotato di razionalità assoluta, ovvero che disponga di tutte le capacità necessarie per scegliere l’alternativa migliore fra tutte quelle esistenti, in modo tale da riuscire a massimizzare sempre la propria utilità e di pervenire quindi alla decisione ottima. Il secondo capitolo, invece, descrive la “Bounded Rationality”, concetto ideato da H.A. Simon negli anni ‘50, il quale mette in discussione l’idea di homo oeconomicus, in quanto prevede che gli individui nella realtà non agiscono in maniera pienamente razionale, dati i limiti cognitivi e conoscitivi che li caratterizzano, bensì operino come “satisficers”, ossia puntino ad una risoluzione soddisfacente del problema piuttosto che ottimale. Nel terzo ed ultimo capitolo vengono proposti e analizzati due differenti esperimenti (il primo condotto all’università di Jena in Germania e il secondo presso l’Università Luiss di Roma) in cui sono messi a confronto i comportamenti dei partecipanti di fronte ai due approcci, satisficing e optimizing, dinnanzi a delle scelte di investimento."