Abstract:
In seguito agli sviluppi avuti in glottodidattica negli anni 60’ e 70', e ancor più nello specifico gli studi condotti da Horwitz E.K., è stato possibile allargare l’orizzonte di ricerca nel campo degli stati emotivi in contesti di apprendimento di LS/L2. Horwitz in particolare ideò il questionario FLCAS, uno strumento di indagine che è ancora oggi utilizzato e studiato. Proprio partendo da questi studi ho cercato di sviluppare uno strumento che mantenendo il FLCAS come base, si adattasse meglio ad un particolare contesto di indagine, ovvero quello dell’apprendimento dell’italiano come L2 da parte di adulti immigrati e l’ansia che questo specifico target percepisce in classe.
Utilizzando i dati grezzi raccolti, ho risposto alle seguenti domande di ricerca:
1)Qual è il livello d’ansia percepito dal gruppo target oggetto di studio?
2)Ci sono differenze nei livelli d’ansia tra i soggetti che devono sostenere l’esame per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo, a coloro che invece non lo devono sostenere e richiedenti asilo/rifugiati?
3)Qual è la differenza nei livelli d’ansa dei soggetti scolarizzati rispetto a quelli che non lo sono?
4)Qual è la differenza nei livelli d’ansia per fasce d’età?
Il questionario nominato per praticità FLCAS-I è stato somministrato a circa 40 immigrati con diverso background culturale e personale, e frequentanti diverse tipologie di corsi di italiano, svolti da personale qualificato.
Attraverso il FLCAS-I ho potuto riscontrare che tutti i discenti percepiscono un livello medio d’ansia e si può inoltre sottolineare che anche gli apprendenti non scolarizzati, pur non avendo un esperienza ‘didattica’ alle spalle, presentano stati ansiogeni, ed anzi, essi presentano livelli d’ansia che quasi raggiungono quelli appartenenti agli apprendenti scolarizzati.
Per quanto riguarda le fasce d’età, sul campione sottoposto a test ho rilevato che le fasce che più percepiscono ansia sono quelle che vanno dai 16 ai 40, andando a diminuire oltre i 40. Infine, per quanto riguarda l’ultima domanda di ricerca, attraverso il FLCAS-I ho riscontrato che i livelli d’ansia di chi deve sostenere il test di livello A2 per ottenere il permesso di lungo soggiorno, sono molto simili a quelli che non hanno la necessità di farlo, nonostante appunto il trinomio ‘corsoL2 – test- permesso di soggiorno ’ siano fortemente connessi tra loro. Diverso ancora è il livello d’ansia percepito dai richiedenti asilo, che risultano essere medio bassi, forse determinato dall’agevolazione che il loro status di rifugiati preclude al termine dell’anno di permesso di rifugiati.
In questo particolare contesto risulta essere estremamente rilevante il target oggetto di indagine in quanto l’eterogeneità dei gruppi che compongono le classi di immigrati apprendenti L2 e la delicatezza di alcuni background personali, possono portare esiti anche molto diversi nell’efficacia dell’intervento didattico. L’indagine ha voluto essere una mappatura di primo ‘livello’ ma potrebbe risultare utile a tal proposito un ulteriore approfondimento per:
A)Capire se tali risultati possono essere applicabili ad un campione più vasto di soggetti tramite la statistica inferenziale;
B)Indagare se possono essere ancor più incisive altre variabili nella percezione dei livelli d’ansia come ad es. il genere, la tipologia di attività svolte in classe, presenza dei mariti/delle mogli, ecc.
Tuttavia, per concludere, rimane fondamentale sempre e comunque l’azione dell’insegnante di italiano L2 che con professionalità ha il compito di prevenire e mitigare il più possibile le situazioni ansiogene affinché i discenti abbiano un esperienza positiva di acquisizione della lingua italiana; i risultati di questa ricerca quindi possono essere davvero utili per comprendere quali elementi necessitano di più attenzione e accrescere le proprie competenze nell'insegnamento di una L2.