Abstract:
Titolo tesi: «Le funzioni di controllo dell'organo sindacale e del revisore legale dei conti»
(nelle società di capitali non quotate)
Il mio lavoro consiste nell' approfondire e meglio capire quali cambiamenti siano intervenuti negli anni, dopo gli interventi normativi del legislatore, relativamente alla disciplina dell'organo sindacale e della revisione dei conti nelle società di capitali non quotate. Molte cose sono sicuramente cambiate soprattutto dopo il d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6 (la riforma del diritto societario)che il legislatore delegato ha emanato mutuando molti principi dalla c.d. legge Draghi (d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58) che aveva già fatto da apripista per quanto riguarda le società quotate. La scissione delle funzioni di controllo contabile e di quello di controllo sulla gestione con la previsione di un organo esterno incaricato della revisione é stato il cambiamento maggiormente significativo e che ha maggiormente contribuito a modificare in maniera trasversale tutta la disciplina del collegio sindacale nelle società di capitali non quotate; a tal riguardo, in tutto il mio lavoro il filo conduttore principale é questa grande trasposizione nelle società chiuse dell'innovazione apportata per le società quotate. Non mancheranno perciò dei confronti con quella che é la disciplina del T.u.f..
Altra disposizione normativa di grande importanza é stato il d.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 che ha recepito la direttiva 2006/43/CE, la quale ha contribuito a disciplinare la revisione legale dei conti nel caso in cui questa sia obbligatoria o facoltativa nelle s.p.a. e nelle s.r.l..
Ho costantemente cercato di individuare per ogni argomento i cambiamenti introdotti dal legislatore delegato mettendo in evidenza soprattutto le varie interpretazioni e critiche che si erano formate prima e dopo la riforma del diritto societario. Sicuramente il legislatore della riforma ha voluto ampliare i poteri concessi al collegio sindacale in modo tale da garantire un suo corretto funzionamento e la sua indipendenza, interpretata dalla dottrina prevalente come baluardo di tutela soprattutto dei soci di minoranza oltre che della collettività. Il legislatore ha deciso di tutelare l'indipendenza dell'organo sindacale contemperandola con l'ampia autonomia privata concessa agli attori delle società di capitali non quotate. Il tema dell'indipendenza é un principio che costantemente affiora durante la tesi.