Abstract:
La domanda fondamentale che ci si è posti durante la scrittura di questa tesi è stata: “Guardando ciò che agli studenti viene insegnato dalle grammatiche e a lezione e ciò che autonomamente sono stati portati ad utilizzare durante la prima settimana di workshop, la struttura dei libri e delle lezioni coincidono con quello di cui hanno bisogno gli studenti per potersi esprimere?”.
Il laboratorio è stato fondato sul concetto di ricerca-azione, per il quale si instaura un rapporto di collaborazione e di confronto fra ricercatori e partecipanti. La ricerca-azione viene definita da Elliott come “lo studio di una situazione sociale con lo scopo di migliorare la qualità dell'azione al suo interno. In altre parole, essa mira a introdurre una valutazione pratica in situazioni concrete; la validità delle "teorie" o ipotesi che essa genera dipende non tanto da verifiche "scientifiche" della verità, quanto dalla loro utilità nell'aiutare le persone ad agire in modo più intelligente e abile. Nella ricerca-azione le "teorie" non sono convalidate indipendentemente e poi applicate alla pratica. Esse sono convalidate attraverso la pratica.” (J. Elliott, A. Giordan, C. Scurati, 1993). In questo elaborato la ricerca-azione è stata considerata come parte di una “comunità di pratica”, creata all'interno del workshop sotto la guida congiunta della Professoressa Ichishima Noriko (Università di Akita - Università Ca' Foscari Venezia) e della Dr.ssa Marcella Mariotti (Università Ca' Foscari Venezia) e con la supervisione del professor Hideo Hosokawa dell’università giapponese Waseda. I partecipanti, principianti assoluti, con il supporto di tutor e dei professori, si sono incontrati per tre mesi sviluppando il loro tema e discutendone in piccoli gruppi e con tutta la classe.
Il laboratorio si è svolto da fine settembre, per 5 giorni consecutivi nei quali il professor Hosokawa era presente fisicamente e ha condotto personalmente il workshop, a metà dicembre, con cadenza settimanale, per un totale di 17 incontri, alternativamente condotti dalle professoresse Ichishima e Mariotti, con la costante presenza di 4/5 tutor.
Seguendo le teorie di H. Hosokawa, per il quale “il punto focale dell’attività comunicativa è l’espressione personale del parlante”, e la didattica umanistico affettiva, ci si è concentrati in particolare sulla prima settimana di "Action Research Zero" e sono stati esaminati i progressi degli studenti.
L’obiettivo di questo lavoro è capire se ci sia bisogno di un cambiamento, analizzando i compiti a casa (temi) e le trascrizioni delle prime cinque lezioni, osservando cosa i partecipanti abbiano usato autonomamente per esprimersi e se ciò che è stato utilizzato sia lo stesso dei testi e delle lezioni di giapponese che gli studenti si trovano ad affrontare all’inizio del percorso di studi.