Abstract:
Questo lavoro vuole scandagliare alcuni punti cardine della riflessione di Murray Bookchin, pensatore che ha attraversato quasi l’intero XX secolo, segnando una svolta nell’ambito dell’elaborazione politica di Abdullah Öcalan e, in parte, orientando l’articolarsi del confederalismo curdo.
Ci si è concentrati dapprima sull’analisi degli snodi fondamentali del pensatore statunitense: dall’elaborazione di un’ecologia sociale - realizzata in particolar modo nel testo L’ecologia della libertà - si è passati poi ad analizzare lo svilupparsi di una proposta ulteriore tutta orientata verso una pratica politica, quella della democrazia diretta (con la sua declinazione nei termini di municipalismo libertario), cui Bookchin approda a partire da una serrata critica all’urbanizzazione moderna colpevole di aver silenziato i cittadini, la loro voce di corpo politico sostanziale e non astratto. Si è evidenziato il nesso, fondamentale per il pensatore, tra giustizia sociale e giustizia ecologica: a suo avviso solo da mutati rapporti tra uomo e ambiente potranno infatti darsi mutate relazioni tra uomo e uomo, che siano sintomo di una reale emancipazione.
Si è poi cercato di rintracciare, seppur brevemente, alcuni spunti di convergenza con quello che, nel campo della prassi, si presenta ancora in una fase embrionale, un tentativo che nel presente ci interroga e che chiede sempre più di essere compreso: il confederalismo democratico curdo.