Abstract:
Nel corso degli ultimi 15 anni la realtà economica è cambiata totalmente. La dimensio- ne dei mercati si è modificata, le relazioni tra le persone e tutti gli attori eco- nomici sono cambiate, i poteri degli stati e dei governi sono cambiati.
In questo quadro di estrema fluidità ci sono realtà che si sono modificate in tempi e modalità molto diverse una dall’altra tanto che molte realtà economiche seppur di eccel- lenza agli inizi degli anni 2000 si sono trovate a competere in “mari” troppo bur- rascosi rispetto ai loro assetti organizzativi rigidi e poco flessibili tanto da essere spazzate via nel giro di poco tempo in modo netto dal mercato e dal nuovo assetto com- petitivo.
In tutto questo la letteratura economica si è concentrata soprattutto su quelle che sono le strategie e le soluzioni di cambiamento proposte per aziende che competono nel merca- to che siano queste aziende di produzione di beni o aziende che producono e vendono servizi. Il mondo politico e politico-economico si sta interrogando su quale dovrebbe essere il giusto assetto delle istituzioni per garantire i cittadini a che la macchina burocratica possa essere al tempo stesso snella e garante degli equi- libri per i quali si è sempre spesa. Equilibri che devono garantire la protezione del- le fasce di popolazione disagiata e meno garantita in quanto residente i terri- tori svantaggiati, o perché espressione di minoranze religiose o di genere.
In mezzo a queste due grandi realtà e cioè lo Stato e l’Impresa il nostro paese è caratterizzato da una molteplicità di organismi intermedi che spesso hanno suppli- to a molte deficienze sia del sistema imprenditoriale che del sistema politico ita- liano, ecco allora “che fine faranno questi tipi di organismi?”
E più nello specifico gli organismi di rappresentanza datoriali “come e in che tempi dovranno cambiare pelle per essere ancora attori importanti e interlocutori validi in una realtà economica e sociale così fluida?”.
Quali dimensioni dovranno avere? Quali servizi dovranno prestare per far sì che la loro esistenza possa essere ancora garantita. Un’esistenza che nel tempo ha visto sempre di più, anche per questo tipo di realtà, affievolirsi l’intervento statale e che ha reso le Associazioni di Categorie vere e proprie aziende di servizi da un lato e realtà di rappresentanza deboli dall’altro. Forse però il destino di queste realtà è tornare alle loro funzioni iniziali cioè di realtà che rappresentano il mondo imprenditoriale da un lato e che colloquiano costantemente con il mondo politico dall’altro. Certo, però con che mezzi? Con quale tipologie di organizzazioni e con quali dimensioni?
Questi sono gli interrogativi per i quali sarebbe importante avviare un filone di studi, volti a dare un modello credibile e verosimilmente sostenibile a realtà importanti come le associazioni datoriali di categoria.
Il lavoro cercherà quindi di indagare dapprima sui numeri che questo si- stema rappresenta in Italia, sul loro tipo di modello organizzativo, su quelli che sono i servizi prestati e più o meno apprezzati dai clienti delle stesse prendendo in considera- zione una realtà importante come quella di Confartigianato Venezia e proponendo possibili soluzioni organizzative più efficienti per questo tipo di organizzazioni.