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Lo studio della letteratura è strettamente legato allo studio del funzionamento del cervello umano dato che non può esserci creazione letteraria senza una mente che, attraverso il potente strumento dell'immaginazione creativa, dia vita a tale mondo letterario. Per questo motivo, il mio obiettivo è quello di cercare di chiarire la peculiare ed in un certo senso controversa relazione tra il cervello, considerato come organo fisico e come tale studiato da discipline scientifiche ed empiriche quali sono ad esempio le scienze neuro- cognitive, e la letteratura, intesa come una delle più nobili arti mai elaborate dall'uomo sin dall'antichità. Con questo fine, prenderò in considerazione nel mio elaborato sia alcuni aspetti della neuroanatomia del cervello e il suo funzionamento in relazione al fenomeno della ricezione letteraria attraverso i sensi (estetica), sia il ruolo pragmatico che alcune figure tipicamente considerate letterarie come metafore, parabole e la focalizzazione su alcuni personaggi o situazioni piuttosto che su altri rivestono nella mente di tutti i giorni, cercando in questo modo di unire il divario esistente tra mondo reale e fittizio. In particolare, mi concentrerò sul fenomeno dell'identificazione letteraria attraverso l'analisi di uno dei più importanti fenomeni derivati dall'esperienza di lettura, ovvero l'empatia che porta i lettori a considerare e a trattare come reali personaggi letterari pur conoscendo la loro natura di artefatti culturali. A tal proposito, mi propongo di fare un'analisi delle ragioni neurologiche che spingono i lettori ad identificarsi con tali personaggi; per fare ciò, presenterò una breve panoramica del ruolo che le emozioni svolgono durante il processo di comprensione narrativa, concentrandomi soprattutto sul legame tra cognizione, aspetto fisiologico e culturale delle emozioni nell'ambito degli studi cognitivi culturali. Inoltre porrò una breve analisi delle varie ipotesi fino ad ora note denominate 'Theories of Mind' (ToMs) ovvero le teorie dominanti riguardo il modo in cui gli esseri umani percepiscono ed inferiscono le emozioni, le intenzioni e i desideri altrui sia che si tratti di persone reali appartenenti al mondo quotidiano sia a quello dell'artefatto letterario. In questo modo, fornendo una panoramica delle varie ipotesi di ToM, spero di poter aiutare a chiarire quali siano i punti fondamentali di ciascuna teoria cercando di mettere in rilievo l'importanza che la nostra Theory of Mind ha nella vita di tutti i giorni, dato che essa regola quotidianamente le nostre relazioni interpersonali, capacità che perciò risulta fondamentale non solo per fruire a pieno dell'esperienza letteraria ma anche per stabilire delle sane ed equilibrate relazioni sociali nella vita di tutti i giorni, dote indispensabile per la comprensione della natura umana, così come ce la presentano le opere d'arte. Inoltre, per semplificare la comprensione del funzionamento letterario e pratico della Theory of Mind verranno forniti degli esempi di studi empirici sul cervello condotti utilizzando le recenti tecniche scientifiche non invasive che permettono di visualizzare le variazioni di attività cerebrale mentre il cervello viene sottoposto a stimoli di diversa natura. In conclusione, a supporto dell'ipotesi della necessità di una ToM per ridurre il divario sé- altri, verranno forniti degli esempi di disfunzionalità dei meccanismi che regolano tale capacità (altresì denominati 'mind- blindness') quali esemplificati da casi di persone affette dalla sindrome di autismo o che hanno subito danni alle parti del cervello in cui è riconosciuta aver sede la percezione sé- altri (lobo frontale e temporale) che verranno analizzati alla luce delle già citate tecniche non invasive quali la risonanza magnetica funzionale (fMRI),tomografia a emissione di positroni (PET) e l'elettroencefalogramma (EEG). |
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