Abstract:
Questa tesi tratta il tatuaggio tradizionale nella penisola balcanica, e nello specifico il tatuaggio tradizionale femminile presso la popolazione croato bosniaca della Bosnia ed Erzegovina, qui chiamato bocanje o sicanje.
Tradizione già presente presso la popolazione autoctona illirica, essa si è mantenuta a seguito delle migrazioni slave e della cristianizzazione, conservando la propria forma ma adattandosi ad un nuovo contesto.
Utilizzato come segno di distinzione e riconoscimento etnico-religioso durante l'occupazione Ottomana o come semplice decorazione, il tatuaggio presenta simbologie precristiane, legate alla sfera della natura: raffigurazioni schematiche di croci, elementi circolari con raggi, ramoscelli, motivi vegetali, bracciali.
La sua esecuzione, in età prepuberale e puberale, è possibile fosse legata a riti di passaggio all'età adulta. Tale ipotesi è supportata dal periodo in cui il tatuaggio veniva realizzato, esclusivamente primaverile e prossimo all'equinozio.
La mia ricerca su campo è stata condotta nel territorio di Jajce, in Bosnia centrale, dove ho raccolto interviste e materiale fotografico, incontrando le ultime portatrici di questa tradizione che, a seguito della Seconda Guerra Mondiale, si è gradualmente spenta.