Abstract:
11 marzo 2011. Regione del Tōhoku, ore 14:46 locali. Il più forte e violento terremoto mai registrato in Giappone, di magnitudo di 9.0 e con epicentro a circa 40 miglia dalle coste nord-orientali giapponesi delle prefetture di Miyagi, Iwate e Fukushima genera uno tsunami con onde alte fino a 45 chilometri che devasta l’area, uccidendo circa 16.000 persone; migliaia i dispersi e feriti, innumerevoli i danni materiali ad edifici con intere città di cui ora rimangono solamente le rovine.
La forza delle onde generate dallo tsunami inoltre danneggia e va ad intaccare il sistema di raffreddamento dei reattori 1, 2 e 3 della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, i quali esplodono e disperdono materiale radioattivo nel circondario.
Per fronteggiare questo disastro, sono quindi moltissimi i volontari provenienti da ogni angolo del Giappone e da tutto il mondo pronti ad aiutare a ricostruire e contribuire attivamente al risanamento delle zone colpite.
Nello specifico si andranno nel primo capitolo ad indagare e identificare i valori e le peculiarità della società civile e del volontariato in un contesto storico evolutivo, analizzando in maniera comparata e analitica le varie correnti filosofiche, le caratteristiche identificative e la struttura del Terzo settore. Nel secondo capitolo sul caso del Giappone, indicando valori e struttura dell’apparato del volontariato all’interno del sistema giapponese, le metodologie perseguite nell’approccio dello studio delle Organizzazioni No-profit e si proverà a comprendere le potenzialità e le limitazioni del sistema del volontariato del caso nipponico. Nello specifico si porrà l’attenzione sull’evoluzione sociale e sulle varie possibilità, conquiste e sconfitte del settore del volontariato. Il punto centrale in questa prima analisi sarò comprendere il ruolo del terremoto di Kōbe del 1995 noto come Hanshin-Awaji Daishinsai, nel tentativo di misurare la porzione e l’importanza del settore del volontariato in Giappone e del suo ruolo nella società prima e dopo questo disastro.Attraverso una ricerca sul campo grazie alla vincita di un bando per ricerca di sei mesi presso l’Università di Kōbe, è stato possibile non solo indagare radici storiche, conseguenze socio-economiche adottate nel disastro del 1995, ma anche comprendere in maniera attiva quali siano state le caratteristiche e le spinte motrici dall’alto e dal basso, il nuovo substrato di volontariato nato dal disastro, cosa sia cambiato nella coscienza delle organizzazioni no profit e quali siano stati i conseguenti effetti sociali, dati da tale cambiamento.
Nel terzo capitolo si tenterà di analizzare la situazione del disastro del Tōhoku, con particolare riferimento al caso dello scoppio della centrale nucleare Fukushima dai-ichi e degli effetti socio-economici che tale disastro ha comportato a livello locale, nazionale ed internazionale. Una ricerca sul campo effettuata grazie all’aiuto dell’organizzazione no-profit “Orto dei sogni” sarà infatti il fulcro dell’elaborato, in cui verranno ad identificare i nuovi valori, nuovi approcci, metodologie e, di conseguenza, i nuovi effetti che il volontariato ha raggiunto (nel caso specifico del raggio d’azione di “Orto dei Sogni”) e potrà raggiungere dopo Fukushima. Grazie a tale esperienza sul campo si tenterà di comprendere le conseguenze sociali e fisiche dell’emergenza nucleare attraverso le problematiche fisici e psicologiche delle radiazioni sui bambini e sulle loro famiglie, andando poi a identificare i vari effetti benefici del soggiorno nei confronti dei bambini e delle rispettive famiglie. Si tenterà di procedere nell’indagine attraverso l’engaged theory.