Abstract:
Il tema degli strumenti derivati ha sempre comportato un accesso dibattito tra gli esperti contabili, in considerazione del fatto che in Italia, fino ad oggi, è mancata una specifica disciplina che regolamentasse sia sul piano teoretico sia su quello applicativo la rappresentazione in bilancio degli strumenti finanziari. Il trattamento contabile dei derivati presenta dei tratti di complessità che non agevolano la comprensione dei tecnicismi delle operazioni in parola, soprattutto a causa delle peculiarità insite in tali strumenti finanziari. Inoltre a livello normativo la disciplina nazionale non ha fornito, fino ai bilanci chiusi nel 2015, alcuna particolare indicazione in merito al trattamento contabile dei derivati.
L’obiettivo dell’elaborato è quello di percorrere le modalità di contabilizzazione degli strumenti derivati prima e dopo la riforma 2016.
La tesi si compone di quattro capitoli: il primo capitolo introduce gli strumenti derivati da un punto di vista finanziario, analizza le diverse tipologie di derivato e i meccanismi di funzionamento.
Il secondo capitolo affronta il tema della mancanza, fino al 2015, di una normativa nazionale specifica in merito alla valutazione degli strumenti derivati da parte delle imprese che redigono il bilancio secondo i principi contabili nazionali. Rifacendosi alle parziali indicazioni fornite dal Codice Civile e alle normative integrative emanate dagli organismi professionali (OIC), si cera di individuare una linea guida di come le imprese dovrebbero rappresentare a bilancio questi strumenti.
Il terzo capitolo presenta un’analisi empirica, al fine di esaminare come le aziende si siano comportate fino al 2015 di fronte alla suddetta incertezza della normativa. Verranno pertanto esaminati i bilanci di un campione di aziende e ricercati i metodi di contabilizzazione in bilancio, le informazioni fornite nella nota integrativa, nella relazione sulla gestione, per esaminare la trasparenza e la correttezza delle informazioni fornite.
Nel quarto ed ultimo capitolo si esaminerà la nuova disciplina proposta dall’Oic. Verrà riportato il nuovo modello contabile per la rappresentazione dei derivati che richiederà alle imprese una misurazione periodica del fair value degli strumenti finanziari.