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Nella mia tesi andrò a esaminare il Convivio di Dante Alighieri, opera minore del poeta fiorentino, composta tra il 1304 e il 1307. Numerosi sono i rimandi filosofici all’interno dell’opera, rimandi che hanno preso corpo sulla scia di numerosi filosofi anteriori al poeta. La tesi è suddivisa in quattro parti, ognuna delle quali approfondisce diversi aspetti dell’opera. La prima parte è dedicata a un’indagine prettamente filologica; qui analizzerò il genere testuale e le fonti bibliografiche cui Dante ha attinto per stendere il proprio Trattato. Nella seconda parte, invece, riassumerò brevemente i quattro Trattati, elencando i vari passaggi interni a ogni sezione dell’opera. La terza e la quarta parte, poi, assumeranno un registro differente: in queste due macro-sezioni mi soffermerò su un piano esclusivamente filosofico. La terza parte, infatti, è dedicata all’analisi del tema del desiderio, che il poeta gestisce secondo un climax ascendente, passando dal desiderio dell’amore al desiderio di sapienza (ovvero la filosofia), fino a raggiungere il desiderio del divino. L’ultima parte, riprendendo la dinamica ascensionale della sezione precedente, riguarderà il tema dell’amore. Qui, sulla base delle concezioni tomiste e agostiniane, tratterò il tema amoroso in Dante, operando inoltre un confronto con san Bonaventura da Bagnoregio. L’intera tesi si propone quindi di argomentare filosoficamente un’opera che è definita dai più come opera essenzialmente letteraria, ma che, anche grazie all’aiuto dei grandi filosofi del passato, potrebbe essere definita “filosofica” a tutti gli effetti. |
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