«Balenìi di luci profumate sotto malìe di suoni»: la favella-favilla di Luciano Cecchinel e l’eredità di Andrea Zanzotto

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dc.contributor.advisor Tamiozzo, Silvana it_IT
dc.contributor.author Benedetti, Gianluca <1991> it_IT
dc.date.accessioned 2016-10-10 it_IT
dc.date.accessioned 2016-12-23T05:05:18Z
dc.date.issued 2016-10-26 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/9030
dc.description.abstract L’elaborato si propone di evidenziare e indagare la presenza di un “tema della luce e dell’ombra” nella poesia in lingua e in dialetto di Luciano Cecchinel e Andrea Zanzotto. Del tema in questione vengono rintracciate le strette relazioni con le scelte linguistiche, in primis tra lingua e dialetto, e con le tematiche psicanalitiche che, più o meno apertamente, permeano le poetiche di entrambi gli autori. Dopo un’introduzione in cui viene delineata la centralità della percezione visiva nelle poesie contemporanee in lingua e soprattutto in dialetto veneto, la prima parte dello studio ripercorre la produzione poetica dell’autore di Revine-Lago dai suoi inizi fino alle più recenti pubblicazioni. Ogni capitolo si sofferma dunque su una delle principali raccolte poetiche cecchineliane, ovvero Al tràgol jért. L’erta strada da strascino. Poesie venete 1972-1992 (1999), Lungo la traccia (2005), Perché ancora – Porquoi encore (2005), Le voci di Bardiaga (2008), Sanjut de stran (2011), In silenzioso affiorare (2015) e infine Da un tempo di profumi e gelo (2016). L’argomentazione, supportata dall’opportuno e necessario rinvio ai più significativi contributi critici, tenta di delineare il percorso poetico cecchineliano in rapporto al tema di luce/ombra, evidenziando le costanze e i mutamenti di entrambi. A seguire, la seconda parte dell’elaborato prende in considerazione l’intera produzione poetica di Andrea Zanzotto, con l’intenzione di evidenziarne la tensione “verticale”, che sembra imperniata sui due poli opposti dell’ “infero” e del “supero” ai quali si riconnetterebbero rispettivamente da una parte la presenza dell’oscurità opposta alla luce, dall’altra la ricerca di una lingua ctonia-materna-dialettale opposta a una lingua metafisica-astratta-iperletteraria. L’argomentazione si sofferma dunque su alcuni concetti chiave della poetica zanzottiana, tra i quali Luna-Diana, la Neve, il Logos-Loghion, la Separazione e il “Mancamento” originari, la Distanza, il Femminile e il Materno, la riflessione sulla poesia e sulla lingua. A conclusione dell’elaborato sono infine evidenziate le strette consonanze tra le poetiche dei due autori, con particolare attenzione al tema in questione, ed è infine riassunto il punto focale dello studio ovvero lo stretto legame tra l’origine della parola, da un lato, e lo scaturire della luce, dall’altro. it_IT
dc.language.iso it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Gianluca Benedetti, 2016 it_IT
dc.title «Balenìi di luci profumate sotto malìe di suoni»: la favella-favilla di Luciano Cecchinel e l’eredità di Andrea Zanzotto it_IT
dc.title.alternative it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Filologia e letteratura italiana it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Umanistici it_IT
dc.description.academicyear 2015/2016, sessione autunnale it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 833048 it_IT
dc.subject.miur it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Gianluca Benedetti (833048@stud.unive.it), 2016-10-10 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Silvana Tamiozzo (tamisil@unive.it), 2016-10-24 it_IT


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