Abstract:
La tesi analizza come Venezia agli inizi degli anni ’70 del XX secolo intraprende un processo di profonda mutazione economica e sociale, che porta ad un graduale riposizionamento del proprio asse economico e ad una progressiva trasformazione del tessuto culturale e sociale dell’intera area. La città lagunare desiderosa di emergere in un mondo ormai globalizzato e conscia dei danni provocati all’ambiente, decide di abbandonare la grande industria in favore di una nuova risorsa: la cultura. L’apporto di nuovi fattori, quali: l’urbanizzazione, il miglioramento dei mezzi di trasporto e dei servizi e la conquista del tempo libero da parte dei lavoratori, favoriscono lo sviluppo del fenomeno turistico. Sin da subito Venezia attrae un gran numero di turisti, registrando negli anni un trend in costante crescita. Il fenomeno turistico, però, oltre a garantire una crescita economica per la città lagunare, ha comportato diverse conseguenze negative non solo sull’ambiente, ma soprattutto sulla popolazione, privata dei suoi spazi e delle sue tradizioni, che si vede costretta ad abbandonarla per poter ambire ad una qualità di vita migliore. Per cercare di porre rimedio a quest’incalzante fenomeno dell’esodo e cercare di risollevare le sorti del centro storico, oltre ad attuare una politica turistica moderna basata sulla gestione dei flussi turistici, si sta, inoltre, cercando di puntare maggiormente sulla Terraferma. Infatti si sta creando un nuovo polo turistico a Mestre, sulla scia di altre città, sempre basato sulla cultura, che sia in grado di decentrare quella che è la domanda turistica dal centro storico alle zone della terraferma veneziana.