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A partire dal 1997, Internet in Cina è diventato accessibile al consumatore urbano medio, e da allora è stato protagonista di un’espansione inarrestabile.
Insieme al rapido sviluppo delle infrastrutture comunicative ed informatiche, in Cina, si è assistito ad una trasformazione della società; questi cambiamenti si riflettono anche nella lingua, che si evolve e cerca di adattarsi ad essi.
Internet è un luogo che dà vita alla formazione di nuove espressioni e nuove parole, ed è anche lo spazio che conferisce ai suoi utenti una consapevolezza culturale, sociale, economica e politica del mondo reale.
Questo lavoro si pone l’obiettivo di mostrare la contraddittorietà e la dualità del cyberspazio cinese: promozione dello sviluppo di Internet da una parte, controllo e censura dall’altra; oppressione da una parte, risveglio di una coscienza culturale dall’altra.
Nel primo capitolo, dopo un’analisi generale sulla Computer-mediated Communication (CMC) e un breve accenno sulla storia e lo sviluppo di Internet in Cina, verranno descritte le caratteristiche del Chinese Internet Language (CIL), variante linguistica concisa, diretta ed innovativa, sempre più popolare e diffusa tra gli utenti del web. In seguito, verranno presentate nello specifico due nuove forme di resistenza sociale espresse attraverso mezzi linguistici (omofonia, omografia, metafore, ecc.), che permettono di aggirare la censura a favore della libertà di espressione e delle informazioni. Uno è il fenomeno degli egao, forma di espressione parodica dall’apparenza innocua e divertente, che nasconde in sé una forte valenza politica all’interno della società cinese, e l’altro è il Martian Language, varietà linguistica che funge da linguaggio segreto tra i giovani utenti per muovere denunce sociali e aggirare il sistema di censura imposto dal governo.
Il secondo capitolo si concentrerà sul sistema di censura; in particolar modo, si analizzeranno le normative e i metodi di blocco adottati dal Partito Comunista Cinese, con una particolare attenzione alla pratica che prevede il filtraggio delle keywords, parole ritenute sensibili.
Nel terzo capitolo saranno analizzati alcuni esempi di un linguaggio in codice che permette agli utenti di Internet di far sentire la propria voce, sfogandosi, criticando, sentendosi partecipi e coinvolti attivamente nella vita pubblica.
Una generazione stanca di informarsi tramite i mass media di proprietà statale, trova in Internet non solo una piattaforma gratuita per esprimere la propria personalità in maniera creativa, ma anche uno straordinario mezzo interattivo di reperimento e di divulgazione di informazioni e conoscenze. In questo contesto, la creazione e creatività della lingua del web risulta essere di fondamentale importanza come mezzo di resistenza digitale. |
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