Abstract:
Quando si parla di analisi di portafoglio in primo luogo ci si riferisce al problema legato alla costruzione di un modello matematico solido capace di massimizzare i rendimenti attesi evitando nel contempo di incorrere nel rischio di perdite eccessive.
Il primo vero modello di analisi del portafoglio finanziario viene proposto da Harry Markowitz nei primi anni cinquanta, di cui parla nell'articolo “Portfolio Selection”.
Il modello di Markowitz è stato però largamente criticato in quanto porta a una massimizzazione dell'errore di stima. Vengono quindi sovrastimati titoli che presentano un alto rendimento atteso, un basso rischio e una bassa correlazione con gli altri titoli che compongono il portafoglio.
Spinti da questa nuova tendenza inerente l'analisi di portafoglio e che pone l'accento sulla diversificazione interna del portafoglio stesso, nei primi anni novanta Fischer Black e Robert Litterman. Proposero un nuovo modello che tentava di superare i limiti del precedente. Tale modello sfrutta il classico approccio di ottimizzazione media-varianza tenendo però conto di due nuovi fattori: l'equilibrio di mercato e le aspettative dell'investitore sul futuro andamento dello stesso.
L'elaborato viene cosi strutturato: nel capitolo 1 si cerca di capire cosa sia un portafoglio di mercato e si analizzano i fattori che ne influenzano la composizione, nel capitolo 2 si procede con la vera e propria costruzione del portafoglio mettendo a confronto due tra i più importanti modelli sviluppati per ottenere il portafoglio ottimo con relative implementazioni pratiche, nel capitolo 3 si analizza quale dei due portafogli può essere considerato migliore dal punto di vista delle risorse e del tempo impiegato nel monitoraggio e nella revisione, nel capitolo 4 si mettono a confronto i due modelli considerando gli indici di performance e infine nel capitolo 5 si tirano le conclusioni delle analisi effettuate.