Abstract:
La crescita demografica e la conseguente urbanizzazione di molte aree nel mondo sono state, a partire dalla Rivoluzione Industriale, due tra gli elementi più studiati nello sviluppo delle città, contraddistinte da fattori positivi e negativi: il miglioramento delle condizioni economiche e dello stile di vita delle comunità si sovrapponevano alla scarsità di risorse, all’aumento di rifiuti e di gas serra presenti nell’aria e al degrado ambientale causato dall’eccessiva richiesta di beni e servizi da parte della popolazione urbana. Pertanto, negli ultimi decenni si parla dello sviluppo delle smart cities: città che, attraverso un uso ponderato dei beni e dei servizi a disposizione, sono in grado di migliorare la vita dei cittadini stessi. La mobilità è uno tra i fattori più sviluppati e più ardui da organizzare nelle aree urbane, poiché è solo grazie ad una mobilità sostenibile che cittadini e visitatori possono vivere la città al meglio.
L’elaborato vuole studiare lo sviluppo della terminologia che sta alla base del concetto di smart city e delle dimensioni che essa presenta; successivamente, ci si concentrerà sulla dimensione della mobilità urbana, studiandone gli effetti sul territorio. Dalla mobilità smart si passerà alla condivisa, evoluzione del trasporto pubblico presente nelle città. Infine, ci si concentrerà sullo studio di Treviso, che con l’ultima legislatura si vuole affermare come smart city, sul progetto fatto per la mobilità urbana (Life+ PERHT) e su ChiamaMOM, servizio di mobilità pubblica serale a chiamata, e dei suoi utilizzi sul territorio a livello urbano e turistico.