Abstract:
Il titolo della tesi si riferisce alla frase con cui nel 1896 Sir Robert William Paul giustificò al British Museum la sua richiesta di conservazione delle sue immagini in movimento.
La prima parte della tesi delinea i fattori che hanno portato all’enorme perdita del patrimonio filmico dell’epoca del muto ed arriva a descrivere il panorama dei dibattici cinetecari del secolo scorso proponendo i caratteri della cineteca ideale che agisce in piena consapevolezza del principio "for the benefit of posterity". Vengono poi analizzati i grandi cambiamenti dovuti all’arrivo delle tecnologie digitali.
La seconda parte della tesi si concentra sulla Cineteca del Friuli, nata dalle macerie del Terromoto del 1976, nel 2017 festeggerà i 40 anni di attività. Una realtà che fin dal primo anno di attività ha creato una discussione consapevole attorno al cinema e che ben persegue l’equilibrio (di cui tratta la terza parte della tesi) tra le attività di acquisizione, preservazione e accesso, accolto come fondamentale della cineteca ideale.