Abstract:
Il lavoro è incentrato sulla storia del movimento femminista italiano degli anni Settanta (ripercorsa dalla formazione dei primi collettivi "d’avanguardia" all'assunzione di una dimensione di massa alla metà del decennio) e analizza le reazioni maschili al suo emergere e affermarsi come fenomeno politico. Il focus è sui giovani uomini della cosiddetta “sinistra rivoluzionaria” che per primi fronteggiarono la diffusione delle pratiche e delle teorie dei nuovi femminismi e, in numerosi casi, il fenomeno tipicamente italiano della “doppia militanza”. La campagna elettorale per il referendum sul divorzio, la battaglia per la depenalizzazione dell’aborto e “la crisi dei movimenti collettivi” scoppiata nel 1976 sono alcuni degli snodi (temporali e tematici) attraverso i quali la tesi è sviluppata. Tra le fonti utilizzate si annoverano sia documenti scritti (stampa e materiale archivistico dei vari gruppi politici presi in considerazione), sia orali (31 interviste orali audio-registrate condotte dalla candidata a ex militanti, per lo più “di base”).