Abstract:
L'analisi che segue si pone l'obiettivo di contribuire a capire, in relazione alle problematiche attuali che coinvolgono la pesca dell'aragosta, se e quanto, lo sviluppo di una rete di turismo comunitario, vada a sostenere il reddito dei pescatori a tal punto da indurli a mantenere l'uso di tecniche artigianali sostenibili, piuttosto che fare ricorso a tecniche e modalità proprie della pesca di frodo. L'analisi riguarda la Rete Cearense di Turismo Comunitario TUCUM, che si sviluppa lungo la linea di costa dello Stato del Cearà, nel nordest brasiliano, coinvolgendo dodici comunità locali. I risultati emersi mostrano le difficoltà di coinvolgimento dei pescatori nelle attività turistiche, a causa di peculiarità proprie del fenomeno turistico in esame e di altre dinamiche interne alle comunità. Il rischio e la sfida rimangono la progressiva sostituzione della sostenibilità e del sistema di valori racchiuso nella pesca artigianale, con più urgenti necessità di sopravvivenza ed educazione, in sintesi necessità di reddito, che si traducono in pesca illegale.