Abstract:
Il rischio di credito rappresenta la causa della maggior parte delle perdite subite dalle istituzioni finanziarie poiché riguarda la quasi totalità delle transazioni sul mercato. La rilevanza del rischio di credito non si arresta alla sola dimensione relativa alle dinamiche di mercato: esso ha un peso notevole anche dal punto di vista della vigilanza sugli intermediari, poiché concorre in modo determinante al calcolo del requisito patrimoniale minimo richiesto. Da qui la necessità di derivare modelli in grado di rispondere alle esigenze operative degli intermediari medesimi. Queste ultime non si limitano solamente al rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa di vigilanza, ma derivano prima di tutto dall'aumento del livello di complessità dei mercati. Tale processo, infatti, ha fatto emergere l'urgenza di sviluppare un migliore controllo dei rischi, nonché un adeguamento della normativa al fine di incorporare i nuovi standard, elevandoli a requisito minimo di struttura per i soggetti vigilati. Dal punto di vista gestionale, infine, il rischio di credito ha progressivamente ampliato la propria sfera di rilevanza fino a comprendere anche aspetti quali la pianificazione strategica, l'allocazione e l'approvvigionamento di capitale, nonché la selezione ed il controllo delle controparti. Ciò ha fatto emergere la necessità di sviluppare modelli sempre più articolati per rendere possibile una migliore gestione del rischio di credito, per la quale resta comunque imprescindibile l'implementazione di adeguati presidi organizzativi, nonché l'intervento umano guidato dalle conoscenze e dall'esperienza professionale di tutti i soggetti coinvolti.