dc.contributor.advisor |
Brino, Vania |
it_IT |
dc.contributor.author |
Rizzo, Mattia <1992> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2016-06-14 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2016-10-07T08:00:02Z |
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dc.date.available |
2016-10-07T08:00:02Z |
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dc.date.issued |
2016-07-06 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/8747 |
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dc.description.abstract |
Questa tesi affronta il tema della privacy e del controllo sul posto di lavoro, in particolare analizzando le logiche, i limiti e le criticità dell'art.4 Stat. Lav.
Partendo dalla privacy in generale e dalle norme a tutela della riservatezza dei lavoratori, l’elaborato analizza dettagliatamente le varie situazioni di controllo possibili e vietate e alcuni casi specifici in cui la riservatezza dei lavoratori è in pericolo di fronte all’evoluzione tecnologica e al potere di controllo del datore di lavoro.
L’evoluzione tecnologica, appunto, è il pericolo più potente, l’ostacolo principale nella protezione della riservatezza e dell’integrità del lavoratore sul posto di lavoro. Ma la tecnologia come incide nella vita lavorativa di una persona?
Oltre alle apparecchiature già conosciute, distinte dettagliatamente tra quelle ammesse e quelle vietate, ne vengono poi analizzate alcune di innovative e non ancora prese in considerazione dal Legislatore che si presentano come un possibile e potenziale pericolo futuro per la privacy dei lavoratori.
Vengono trattati e analizzati i provvedimenti dell’Autorità Garante rispettivamente al controllo di internet, della posta elettronica, dei dispositivi biometrici, della geolocalizzazione, del trattamento dei dati e tanti altri.
Parallelamente viene evidenziato il mutamento della disciplina e delle conseguenze significative che potrebbero incidere sulla riservatezza dopo l’entrata in vigore della legge 183/2014 conosciuta più comunemente come legge Jobs Act. Con la nuova legge i controlli saranno più liberi? La riservatezza del lavoratore non esisterà più?
Infine, oltre al settore privato, un capitolo è dedicato al settore del pubblico impiego, alla tipologia dei relativi controlli previsti e ai problemi dovuti al monitoraggio dei dipendenti che la caratterizzano negli ultimi tempi.
Passando quindi dal settore privato al pubblico, dalla contrapposizione della privacy con il potere del datore di lavoro nel primo caso, e con la trasparenza nel secondo invece, dall’analisi critica del boom tecnologico ai relativi provvedimenti emessi, la tesi affronta un tema di forte impatto sociale e di un'elevata sensibilità.
Rispondendo alle domande evidenziate e a tante altre, questo lavoro mette in evidenza varie sfaccettature sull’importanza e sulla preziosità del diritto alla privacy sul posto di lavoro, e non solo. |
it_IT |
dc.language.iso |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Mattia Rizzo, 2016 |
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dc.title |
PRIVACY E CONTROLLO NEL RAPPORTO DI LAVORO. Il Jobs Act tra luci e ombre |
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dc.title.alternative |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Amministrazione, finanza e controllo |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Management |
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dc.description.academicyear |
2015/2016, sessione estiva |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
836087 |
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dc.subject.miur |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Mattia Rizzo (836087@stud.unive.it), 2016-06-14 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Vania Brino (vania@unive.it), 2016-06-27 |
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