Abstract:
Il presente lavoro di tesi si è posto l’obiettivo di ricostruire gli impatti ambientali delle attività agricole e metallurgiche delle popolazioni Maya che abitarono il Bacino del Petén, nelle Lowlands del Guatemala, tra 2000 a.C. e il 1600 d.C.. A questo scopo sono state effettuate analisi multielementari di 56 campioni di un record sedimentario proveniente dal lago Petén Itzá, rappresentativi di un intervallo temporale di circa 5150 anni, dal 3350 a.C. fino all’epoca recente (1800 d.C.). Lo studio ha previsto una prima parte di sviluppo della metodica analitica, in particolare della procedura di mineralizzazione dei campioni. Il metodo è stato impostato per consentire sia la determinazione degli elementi del gruppo del platino, di particolare interesse archeologico ma difficili da quantificare data la loro concentrazione estremamente bassa, sia la successiva/complementare determinazione della maggior parte degli altri elementi in traccia, delle terre rare e degli isotopi del piombo. La metodologia preparativa messa a punto consiste in una mineralizzazione acida frazionata del sedimento in forno a microonde, che prevede una prima digestione in acqua regia e un successiva digestione del residuo in una miscela di HNO3 e HF. I digeriti sono stati opportunemante diluiti e analizzati in run analitici distinti mediante spettrometria di massa ICP. Particolare attenzione è stata posta all’ottimizzazione delle strategie di calibrazione, utilizzando standard interni (rodio e piombo) per le determinazioni multielementari e la tecnica di bracketing per gli isotopi del piombo; alla valutazione dei bianchi e alla validazione mediante analisi di un materiale certificato.
Complessivamente, sono stati determinati 37 elementi, tra cui l’intera serie delle terre rare; oro, iridio e platino; tutti i 4 isotopi del piombo e rispettivi rapporti. Utilizzando un analizzatore di carbonio è stato inoltre determinato il carbonio inorganico negli stessi campioni. I dati ottenuti sono stati trattati calcolando le concentrazioni nel solido e la loro versione standardizzata con relativa analisi fattoriale, i rapporti di concentrazione con l’alluminio, i fattori di arricchimento rispetto a diversi standard, i flussi, le anomalie caratteristiche delle terre rare, e rappresentando i diagrammi dei rapporti isotopici del piombo. I risultati sono stati inoltre valutati nel contesto dei dati precedentemente ottenuti per la stessa carota e rispetto alla letteratura.
Complessivamente, i risultati hanno consentito di ricostruire circa 5000 anni di storia del lago Petén Itzá attraverso le caratteristiche geochimiche del suo sedimento. Lo studio non ha consentito di individuare specifiche tracce di attività metallurgiche. Ha tuttavia evidenziando i significativi impatti dell’attività agricola delle popolazioni Maya, con conseguenti cambiamenti della vegetazione, impoverimento ed erosione dei suoli, ma anche i cambiamenti climatici e gli eventi naturali come le eruzioni vulcaniche che hanno accompagnato e condizionato le varie fasi del popolamento umano nella regione. La loro interpretazione ha aperto la strada a considerazioni più ampie sulla portata dell’impatto antropico che le popolazioni Maya hanno avuto sulla regione del Petén, e sul collasso della loro civiltà che avvenne intorno all’anno 1000 d.C..
Questo lavoro propone un approccio innovativo per lo studio degli impatti ambientali delle attività umane in antichità, che consente di affiancare alle analisi strettamente archeologiche ed archeometriche un complesso di informazioni sul contesto ambientale che è di fondamentale utilità per capire come l’evoluzione di un insediamento umano e l’ambiente circostante si influenzino reciprocamente.