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Nel mio elaborato analizzo la produzione del fotografo goriziano Roberto Kusterle. La scelta, dettata indubbiamente da una vicinanza geografica che mi ha permesso di sentire e comprendere alcune particolari atmosfere strettamente legate al suo territorio di appartenenza, che è anche il mio, è dovuta inoltre ad uno sguardo comune su ciò che lega il corpo dell'uomo all'ambiente che lo circonda.
Kusterle indaga primariamente il rapporto Uomo-Corpo-Natura: filo conduttore della sua produzione artistica e tema centrale di questa tesi è quindi il fondersi a volte armonioso e a volte spiazzante tra elementi diversi come la carne, il legno, la pietra, la terra.
Il corpo dell'uomo nel suo rapporto con il mondo animale e quello vegetale viene raccontato da Kusterle in modi differenti: a volte la simbiosi è totale e i confini tra l'uno e l'altro sono quasi impercettibili, come in alcuni scatti del ciclo Segni di pietra (2011-2012), in cui la continuità è tale da far sembrare pietra la carne stessa. In altri casi la coesistenza dei diversi mondi presenta confini decisamente più marcati e un effetto spiazzante sull'osservatore, come in alcuni scatti dai cicli Riti del corpo (1991-2014) e Mutazione Silente (2007-2008).
La tesi si articola in 5 capitoli: nel primo capitolo ho ritenuto opportuno dare uno sguardo d'insieme sulla produzione di Kusterle partendo dai primi approcci alle arti visive che risalgono agli anni Settanta e presento i vari cicli che compongono la produzione di Roberto Kusterle: Riti del corpo (1991-2014), Anakronos (2004-2006), Mutazione silente (2007-2008), Mutabiles nymphae (2009-2010), Segni di pietra (2011-2012), I segni della metembiosi (2012-2013), Abissi e basse maree (2013), L'abbraccio del bosco (2014) e il ciclo attualmente in lavorazione: Morus nigra (2015-2016). Di questi cicli, presentati per sommi capi nel primo capitolo, tratto in modo approfondito nel capitolo quarto.
Nel secondo capitolo vengono presentati una serie di lavori sia antecedenti la produzione fotografica, sia relativi ai primi esperimenti in fotografia. In particolare approfondisco le esperienze pittoriche già citate nel breve capitolo introduttivo e le prime sperimentazioni fotografiche.
Nel terzo capitolo entro più nel dettaglio di quelli che sono aspetti tecnici relativi sia ai materiali utilizzati ma anche alla scelta dei soggetti e a tutto ciò che avviene prima e dopo lo scatto, che è solo il culmine di un processo creativo lungo e laborioso. Alle considerazioni tecniche affianco, in questo capitolo, la descrizione delle tematiche ricorrenti, dei tratti e degli elementi che ritroviamo disseminati in tutta la produzione.
Nel quarto e più consistente capitolo descrivo i cicli che compongono la produzione fotografica di Kusterle, già presentati per sommi capi nel breve capitolo introduttivo, analizzando brevemente le corrispondenze tra il lavoro il Kusterle e quello di alcuni grandi fotografi contemporanei.
Nel quinto capitolo tratto delle opere di videoarte realizzate da Kusterle in collaborazione con Ferruccio Goia. |
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