Abstract:
Scopo di tale studio è quello di provare a condurre e contaminare la persuasione michelstadteriana in altri spazi, o meglio, interpretare la persuasione stessa come eteropica, spazio di pensiero aperto su un altro spazio, contenitore topico capace ad accogliere anche “altri tempi”. Precisamente, gli spazi e i contesti speculativi a cui la ricerca si rivolge sono quelli del rapporto tra persuasione e linguaggio, rapporto che si rivela fin dall'origine conflittuale e antinomico. Ogni tentativo di “dire” qualcosa della persuasione si rivela una forzatura tragica. Si metterà in luce quindi come diversi tipi di linguaggi utilizzati dall'autore siano caratterizzati da questa paradossalità, non per ultimo anche il linguaggio e la simbologia scientifica, largamente utilizzata dal Nostro. Infine, si tenterà di (di)mostrare come questa antinomicità non si acquieti né in una figura del superamento né rimanga nemmeno sterile tensione che si contrae su se stessa; piuttosto si presenti come tensione che produce, che crea anche nel rischio supremo di distruggere il terreno stesso su cui si erige.