Abstract:
-- Se si dovessero nominare i testi filosofici che nella seconda metà del novecento hanno affrontato il tema del desiderio, non da un punto di vista prettamente psicanalitico, ma approntando un'analisi diretta del campo sociale, storico ed economico facendosi carico di una radicale ed innovativa critica al sistema capitalistico, indubbiamente L'anti-Edipo di Deleuze e Guattari è il più importante. Nella mia tesi mi propongo di analizzare, dapprima individuando le teorie e gli assunti fondamentali, i capitoli e le teorie a mio avviso meno dibattuti di quest'opera, i cui i tratti salienti sono ancora di pregnante attualità. La prima parte del mio lavoro approfondisce alcuni punti focali dell'ontologia deleuziana antecedente all'opera scritta con Guattari, essenziali però a comprendere la torsione teoretica e metodologica messa in opera ne L'anti-Edipo a fondamento della peculiare caratterizzazione del desiderio che in esso prende vita. La seconda parte indaga dettagliatamente il capitolo «Selvaggi, barbari, civilizzati», tra i più ricchi e filosoficamente intensi dell'intera opera, in cui l'analisi del desiderio si lega ad una teoria delle formazioni economico sociali storicamente più rilevanti, culminante con la disamina del sistema economico del capitalismo moderno. Il desiderio infatti, stando alla lettura di Deleuze e Guattari, può essere compreso come un filo rosso emergente dall'ampio orizzonte della storia della Civiltà e della Cultura solo se viene messo direttamente in rapporto con i sistemi di scrittura e con le pratiche collettive, essenzialmente correlati alle peculiari dinamiche di sviluppo del campo sociale ed economico e dei suoi dispositivi, entro cui il desiderio stesso produce e si riproduce.