Abstract:
L'EsaBac è un percorso di formazione che nasce da un accordo firmato nel 2009 dal Ministro della Pubblica Istruzione della Repubblica italiana e dal Ministro dell'Educazione nazionale della Repubblica francese. Si tratta di un corso di studi bilingue e biculturale della durata di tre anni che può portare al rilascio del doppio diploma dell'Esame di Stato italiano e del Baccalauréat francese. Sulla base di un programma comune, durante i tre anni di formazione, i ragazzi rinforzano il loro livello di lingua straniera studiando la storia e la letteratura del Paese partner. Si tratta quindi di un programma di formazione integrato di dimensione europea e che si basa su una metodologia di tipo EMILE.
Nell'Unione Europea ogni Stato membro, dalla firma del Trattato di Roma nel 1957, si impegna costantemente a sostenere il principio cardine della politica linguistica europea: il multilinguismo. Passo dopo passo, l'allargamento della Comunità Europea ha portato ad un progressivo impegno da parte degli Stati in materia di educazione linguistica: tra tutte le alternative per sviluppare una certa padronanza linguistica, abbiamo l'insegnamento EMILE (Enseignement d’une Matière Intégré à une Langue Étrangère) o, secondo l'acronimo inglese, il CLIL. In Italia, per far fronte a questa nuova necessità, oltre ai consueti percorsi scolastici bilingui o d'immersione linguistica, diverse riforme hanno iniziato a fornire nuove opportunità per migliorare il livello linguistico dei giovani italiani. La riforma Gelmini ad esempio ha reso obbligatoria in tutte le classi quinte di licei ed istituti tecnici quella che prima era solo una scelta libera delle scuole: lo studio di una Disciplina Non Linguistica integrata ad una Lingua Straniera, ovvero il CLIL/EMILE. Nel frattempo, l'EsaBac ha cominciato a propagarsi a macchia d'olio: nel 2015, più di 3000 studenti italiani hanno ottenuto il doppio diploma a conclusione di questo percorso di studi così intenso, ma indubbiamente d'eccellenza.
A questo punto però, invece di soffermarci superficialmente sugli esiti positivi dei risultati degli esami EsaBac, trattandosi di un corso di formazione decisamente rilevante e non affatto semplice, bisognerebbe porre un'attenzione maggiore sul grado di coinvolgimento di studenti e docenti, dando così un ascolto più mirato ai veri protagonisti della riforma EsaBac. Com'è vissuta quindi la grande trasformazione della scuola e tutte le novità EsaBac? Quali sono gli aspetti positivi più apprezzati e quali sono le difficoltà ricorrenti? Come cercano di superarle? Sono motivati? Cercheremo di rispondere a questi punti attraverso un'inchiesta (diffusa in tutti gli istituti EsaBac italiani) che potrà offrire degli spunti di riflessione per eventualmente migliorare, superare le difficoltà emerse e raggiungere così un livello d'eccellenza consapevole.