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Cinema e Fotografia.
Tutti hanno l’innata sensazione, quando non proprio la convinzione, che questi due ambiti artistici sono indiscutibilmente legati da un vincolo di parentela, non fosse che alla base dello sviluppo del cinematografo dei celeberrimi fratelli Lumière è ovvio ci sia il processo fotografico, ma c’è di più, qualcosa di non altrettanto palese, anzi, è qualcosa che resta sul fondo e non si ha modo di conoscere facilmente; qualcosa da cercare, scavando la superficie del cinema, perché anche se troppo spesso misconosciuto, come una vergogna da relegare in un angolo in ombra, è alla base della fortuna avuta dalla settima arte.
Era questo che cercavo e stentavo a vedere, ed ecco la risposta: la fotografia di scena!
È da questa convinzione che è scaturita la curiosità di chi scrive e mi ha portato a scoprire ed appassionarmi a questo, prima sconosciuto ed ora ritrovato, magnifico “cinema di carta”, prendendo a prestito il termine coniato dal critico Dario Reteuna.
Con questo elaborato quindi si vuole indagare il più diretto, ma anche ignorato, nesso tra cinema e fotografia, costituito dalla fotografia di scena in ambito cinematografico, aiutandoci ripercorrendone i punti salienti all’interno del panorama italiano. Compito questo non facile, vista la scarsità di materiali specificatamente afferenti a questo ambito, a causa, come vedremo, della purtroppo scarsissima considerazione di questi lavori e ancor meno dei loro artefici, al meglio non considerati, al peggio ritenuti meri copiatori di lavori altrui, e quindi di inutile intralcio e perditempo, da sopportare a fatica.
Eppure come verrà palesato, la loro importanza era a dir poco fondamentale, per una buona riuscita del film prodotto, essendo, con tutte le sue declinazioni che presto andremo ad esaminare, il primo e principale strumento di promozione del film ed in generale dell’immagine del cinema e dei suoi protagonisti. |
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