Abstract:
Il lavoro si propone di indagare le interconnessioni tra il piano spaziale e temporale nella letteratura di viaggio attraverso l'analisi di tre casi di studio collocabili nell'arco del Novecento: il resoconto del viaggio in Sardegna di Elio Vittorini (Sardegna come un'infanzia), quello esito dell'esperienza sovietica di Carlo Levi (Il futuro ha un cuore antico. Viaggio nell'Unione Sovietica) e i resoconti dei viaggi africani di Alberto Moravia (A quale tribù appartieni?; Lettere dal Sahara; Passeggiate africane). Il focus dell'attenzione è posto sulle modalità attraverso cui una realtà nuova e sconosciuta viene letta dall'autore attraverso le lenti del tempo. Sono analizzati i processi che attivano i richiami e i riferimenti al tempo passato, che può configurarsi come il tempo dell'infanzia e del sogno (Vittorini), del mito e della comunanza di origini (Levi), ma può assumere anche i tratti dell'assenza di storia (Moravia).