Abstract:
Il fenomeno della dipendenza è stato spesso analizzato a partire dagli effetti senza comprenderne le cause. La dipendenza è un concetto complesso che non riguarda esclusivamente il consumo di droghe, ma è collegato al più ampio isolamento sociale e culturale.
Nel presente lavoro, a partire da studi di diversi autori, ho cercato di comprendere le motivazioni alla base del comportamento dipendente. Tra tutti i casi di dipendenza ho scelto di entrare nel particolare trattando il caso dell'eroina.
Dopo un breve quadro storico, sia dell'uso farmacologico che dell'uso ricreativo dell'eroina, ho analizzato quali sono le tipologie presenti in commercio e le modalità di consumo. Inoltre, ho inserito quali siano gli effetti ricercati dai consumatori e le pratiche per favorire la riabilitazione e disintossicazione degli stessi, nel tentativo di comprendere quali siano maggiormente in uso e cosa sia più efficace.
Il mio studio è uno scritto compilativo, arricchito da osservazioni e interviste a testimoni privilegiati che lavorano quotidianamente o hanno avuto esperienza nel mondo della tossicodipendenza da eroina. Tra questi vari operatori dei servizi per tossicodipendenti e il regista Simone Bartolini, che ha dedicato la sua opera prima “Le formiche della città morta” all'osservazione partecipata del fenomeno dell'eroina a Roma negli ultimi anni, attraverso la giornata tipo di un tossicodipendente.
La parte finale del lavoro è un resoconto dettagliato della situazione del fenomeno dell'eroina in Europa, attraverso il punto di vista privilegiato dell'Osservatorio Europeo sulle Droghe e Tossicodipendenze. Sulla base dell'analisi dei report prodotti negli ultimi cinque anni ho delinato le prassi in uso nei paesi europei, le buone pratiche e gli aspetti che andrebbero migliorati o ampliati.
In seguito ad un'analisi approfondita del fenomeno della dipendenza e la comprensione delle sue radici, sostengo che la tossicodipendenza da eroina non è solamente una forma di malattia autoinflitta, ma un effetto tra i peggiori e più radicali del disagio prodotto dall'isolamento sociale e culturale tipico della nostra società. La disinformazione genera insensibilità nei confronti della più terribile delle dipendenze; la si vuole relegata nel passato quando invece in varie modalità è purtroppo presente ancora oggi.